Stefano Scotto è un nobile fiorentino, avviato verso una brillante carriera diplomatica. Durante una vacanza estiva, frequenta una famiglia di vicini, e si diverte ad accompagnare la loro figlia, di soli sei anni, in lunghe passeggiate in un carrozzino trainato dal vecchio cavallo Baruffa (da qui il titolo del romanzo). Crescendo, la bambina si invaghisce di Stefano, che ha quasi venti anni più di lei, contrastata dai genitori, che sono preoccupati dalla differenza di età. Quando allo Scotto viene proposto un importante incarico che lo avrebbe tenuto lontano dall’Italia per molti anni, prima di partire presenta la domanda formale di fidanzamento ai genitori di Lillia, che accettano.
Durante gli anni di lontananza i rapporti epistolari tra i due sono molto formali e freddi, sia a causa del carattere di lui, che dello scarso entusiasmo di lei. Nel frattempo, Lillia conosce un coetaneo, Alberto Sangalli, che si innamora di lei e comincia una corte spietata.
Al suo ritorno dall’estero, Scotto organizza una festa per annunziare il fidanzamento ufficiale, ma scopre che le cose sono più complicate di quanto si aspettasse…
Sinossi a cura di Claudio Paganelli
Dall’incipit del libro:
Si svegliò repentinamente a metà notte, e nell’oscurità della camera tese l’orecchio ad ascoltare.
Risonava nella strada il ritmo di quattro ferri di cavallo, che andava avvicinandosi, si faceva chiaro ed esatto, si affievoliva, si perdeva lontano.
Stefano Scotto lo seguì con attenzione, pensando che uno dei ferri, dal suono che dava, si poteva credere male attaccato; poi Stefano si domandò chi mai a quell’ora, troppo tarda o troppo presta, percorresse il Lungarno in carrozza, venendo da Ponte Vecchio e andando verso le Cascine.
Finalmente toccò il bottone della luce elettrica, lo girò, battè infastidito le palpebre per la violenza della luce che gli feriva gli occhi. Guardò sul tavolino da notte la piccola pendola: erano le quattro. Allungò la mano a un astuccio, ne trasse una sigaretta, l’accese, e stette a pensare, girando intorno lo sguardo.
Sulla poltrona, gittati alla rinfusa, giacevano il frac, la camicia, la cravatta bianca; un mazzolino di viole esalava l’ultimo respiro a terra; sopra una piccola tavola, il portafoglio, un anello con le chiavi, la sottil catena con l’orologio.
Tutti gli avvenimenti della notte prima vennero incontro a Stefano Scotto, aperti e inesorabili.
Scarica gratis: Baruffa di Luciano Zuccoli (alias Luciano Von Ingenheim).