Ugo Santamaria
Tanto magro, quanto lungo; e piú lungo, Dio mio, sarebbe stato, se il busto tutt'a un tratto, quasi stanco di tallir gracile in sú, non gli si fosse sotto la nuca curvato in una buona gobbetta, da cui il collo pareva uscisse, penosamente marcato, come quel d'un pollo, ma con un grosso nottolino protuberante, che gli andava sú e giú ogni qual volta deglutiva.
In quel tempo la campagna, l'antica campagna romana, arrivava fino al nostro recinto. Pini e grandi platani si allineavano sul ciglione rotto per gli scavi del nuovo quartiere, e le pecore si affacciavano fra le alte erbe e le canne che gemevano al vento come un organo naturale.
Un giorno un contadino prese il suo rozzo bastone dall’angolo e disse a sua moglie: «Caterina, me ne vado in giro e tornerò fra tre giorni. Se nel frattempo il mercante di bestiame passa di qui e vuol comprare le nostre tre vacche gliele puoi vendere; ma solo per duecento scudi, non per meno, hai capito?».
Sul tavolo c’erano due cose importantissime: una pipa e un piccolo bozzetto in creta, che raffigurava un vecchio. La notte era alta, forse scoccavano le tre del mattino quando la pipa notò la presenza del vecchietto immobile presso di lei appoggiato alla sua testa.
In una giornata d’estate l’orso e il lupo andarono insieme a passeggio per la foresta; l’orso udì il bellissimo canto di un uccellino e disse: «Fratello lupo, che uccello è questo che canta così bene?».
C’era una volta un re che aveva una moglie coi capelli d’oro ed era così bella che un’altra come lei non si trovava in tutta la terra. Ora accadde che ella si ammalò e quando sentì che presto sarebbe morta, chiamò il re e gli disse:
«Se dopo la mia morte vorrai ancora prender moglie, non prendere nessuna che non sia bella come me e che non abbia, come me, i capelli d’oro. Prometti».
Un cane da pastore aveva un cattivo padrone che gli faceva soffrire la fame e quando non poté più resistere si allontanò da lui molto malinconico.
Per la strada incontrò un passero che disse: «Fratello cane, perché sei così triste?».
Rispose il cane…
Viveva un tempo un mugnaio che era molto povero, ma aveva una figlia bellissima. Un giorno il mugnaio ebbe occasione di parlare col re, e per darsi delle arie d’importanza disse: «Ho una figlia che sa filare la paglia in oro». Il re disse al mugnaio…
Valentina seduta accanto alla finestra era immersa nella lettura della Nevrosi e neurastenia del professor De Giovanni.
Era laureata da un anno in medicina e amava la scienza coll’ardore della giovinezza…