Dal 14 al 18 maggio oltre 40 spettacoli al Festival internazionale
“In una società così centrata sull’ego, noi artisti del teatro di figura, l’ego lo affidiamo a pupazzi e oggetti inanimati, convinti che ne sappiano parlare molto più liberamente, rompendo la quarta parete e tutte le paure che noi umani non riusciremmo a superare”. Parla Roberta Colombo, direttrice artistica della compagnia di burattini Teatro del Drago di Ravenna, all’interno del Museo delle Marionette, in occasione della presentazione della 50esima edizione del Festival Internazionale dei Burattini e delle Figure Arrivano dal Mare!

Un traguardo importante che segna il consolidamento del teatro di figura, pupazzi e burattini sul territorio, grazie alla sua capacità di unire tradizione artigianale e apertura alle nuove tecnologie, fino all’intelligenza artificiale. Fulcro della rassegna che si svolge tra Ravenna e Gambettola, in provincia di Forlì-Cesena, dal 14 al 18 maggio, il convengo intitolato Mezzo secolo di storia del teatro di figura, ospitato all’interno di Palazzo Rasponi di Ravenna e domenica 18 nella sala Fellini di Gambettola.
Ogni giorno si ripercorrono con cadenza decennale (1975-1985; 1985-1995; 1995-2000; 2005-2010; 2010-2015; 2015-2020; 2020-2025) eventi e spettacoli che hanno caratterizzato ciascun decennio.
Previsti gli interventi dei protagonisti del periodo, sia in presenza che online, coordinati da Stefano Giunchi, direttore artistico del Festival, Paola Serafini, co-fondatrice della compagnia Assondelli & Stecchettoni che dal 1991 si è fusa con Arrivano dal Mare!, dal favolista Sergio Diotti, dal critico teatrale e docente di Tecnica dell’interpretazione scenica Alfonso Cipolla e da Roberta Colombo, attrice, autrice e direttrice artistica, insieme ai fratelli Mauro e Andrea Monticelli, del Teatro del Drago.
Ma il convengo è soprattutto un omaggio alle sperimentazioni nate all’interno del Festival e poi diventate pratiche nazionali e internazionali del Teatro di figura. Arrivano dal mare! nasce infatti, come racconta Colombo, a metà anni ’70 in piena crisi del teatro di figura che, lo ricordiamo, si divide in spettacoli di tre tipi: marionette tirati dai fili, burattini mossi dal guanto e pupi.
Ed è grazie alla famiglia di burattinai dei Monticelli, originari di Cremona ma ravennati di adozione che, con gli eredi Mauro e Andrea, ha inizio un percorso di profondo rinnovamento. Sono loro, infatti, che dagli anni ’80, mentre il teatro di ricerca è in fermento, introducono per la prima volta la tecnica dell’animazione a vista di pupazzi che occupano l’intero palcoscenico. Ed è anche grazie al Festival se tante compagnie italiane e straniere hanno trovato qui un luogo di scambio, crescita artistica e visibilità, oltre che attraverso gli spettacoli, anche grazie alle numerose residenze artistiche ospitate negli anni.
Oltre 40 gli spettacoli del variegato cartellone, capace di rivolgersi sia agli adulti che ai bambini e a target diversi tra loro.
Per i bimbi di nidi e scuole dell’infanzia, le proposte spaziano da Baby Esferic di Aboon Teatro, compagnia spagnola sensibile alle tematiche ambientali, a Pensieri Sottili, spettacolo teatrale scritto da Dario Moretti e messo in scena dalla Compagnia Teatro all’Improvviso di Mantova, su pensieri che escono dalla mente dei più piccoli alla compagnia ceca Naive Theatre con Choo Choo.
Sabato 17 maggio al Teatro Rasi il Teatro Gioco Vita presenta invece lo spettacolo d’arte e d’attore Tutto cambia! Il bruco e la farfalla e altri racconti. Lo stesso giorno è di scena alle Artificerie Almagià la Compagnia Granteatrino con lo spettacolo di burattini L’opera di Pulcinella.
Non mancano gli spettacoli “tout public”: Cappuccetto Rosso nel Bosco di Zaches Teatro alla Rocca Brancaleone il 17 maggio, e gli spettacoli per adulti tra i quali la prima nazionale dello spettacolo di arte visuale Ma Solitud dello spagnolo Guillem Albà, Desde de Azul di Gaia Teatro e Ines Pasic dal Perù, uno spettacolo per adulti e adolescenti visibile alle Artificierie Almagià il 14 maggio; Aisa passa la carne sempre di Guillem Albà lo stesso giorno all’Almagià; Mettici il cuore di Nina Theatre (Italia) il 15 maggio al Teatro comunale di Gambettola, e sempre a Gambettola, Cabaret di Ines Pasic.

Il Festival ospita inoltre, il 17 maggio alle 21 al Teatro Rasi, lo spettacolo Rapsodia Fantastica dell’Associazione Figli d’arte Cuticchio, inserito nel programma di Ravenna Festival 2025.
Per quanto riguarda le residenze artistiche, invece, la 50esima edizione vede anche la realizzazione del Progetto Residenza Trasversale di Ricerca e Creazione per Burattinai e Marionettisti Professionisti Italia.Canada ospitando un artista algerino-canadese.
Mentre alle Artificerie Almagià, il 13 maggio in anteprima, si svolge la prima tappa di Cantiere, progetto condiviso da cinque festival internazionali italiani: Incanti, Anima IF, Insolito Festival, Alpe Adria Puppet Festival e Arrivano dal Mare!, nato per supportare le compagnie emergenti che utilizzano il teatro di figura come linguaggio principale.
Arrivano dal mare!, infine, in quanto parte di Italiafestival, associazione multidisciplinare formata da alcuni importanti festival italiani, è membro della Commissione Festival di Unima Internazionale e aderisce al progetto Passport Programme che quest’anno porta in Romagna due marionettisti ucraini, per favorire la reciproca conoscenza e sviluppare relazioni con gli artisti, soprattutto con le zone e i Paesi in conflitto.
Sono presenti all’interno del Festival numerosi eventi, mostre e installazioni tra i quali segnaliamo in anteprima, il 9 Maggio a Gambettola, alla Stazione degli Artisti, l’ inaugurazione della mostra Storie tra le mani- Il mondo popolare di Luigi Berardi alle 18. Alle 21, invece, al Teatro Comunale di Gambettola, Gene Gnocchi in Una crepa nel crepuscolo. Mercoledì 14 Maggio alle 10, al Teatro Ras, infine: L’Europa non cade dal cielo. Cronistoria sentimentale di un sogno, di un’idea, di un progetto, narrazione e videoproiezioni a cura di Ravenna Teatro.
Anna Cavallo