Annali d’Italia è una delle opere principali di Lodovico Antonio Muratori. In essa Muratori fece confluire tutte le notizie di sua conoscenza, a lui disponibili, sulla storia d’Italia, dai suoi inizi fino al 1750. Gli Annali contengono continui riferimenti alle moltissime storie anteriori che il Muratori aveva potuto consultare, sia a quelle pubblicate sia a quelle tramandate in forma manoscritta.

Il nome dato all’opera (“annali”) riflette l’impostazione e la struttura dell’esposizione: la storia, infatti, è raccontata anno per anno. All’inizio di ogni anno vi è la collocazione della narrazione nella sequenza degli anni dopo Cristo; segue, ogni volta, l’anno dell’indizione, il nome del papa regnante, con indicazione dell’anno di regno di quest’ultimo, il nome dell’imperatore seguito anch’esso dall’anno di regno.

Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Annali_d’Italia.

Dall’incipit del libro

L’anno fu questo del giubileo romano, aperto con gran solennità da papa Clemente X, non avendo mancato il santo padre di contribuir molte limosine in alimento de’ poveri pellegrini, di lavar loro i piedi e di regalarli. Più ancora avrebbe desiderato di fare, se la nemica podagra non l’avesse per lo più sequestrato in letto. Il concorso de’ popoli non fu molto, perchè in troppi paesi bolliva la guerra, ed era in certa maniera cessata da gran tempo la novità di quella santa funzione. Gran tempo ancora continuò in Roma il dibattimento della controversia insorta fra il cardinale Altieri e gli ambasciatori delle corone, per l’editto pubblicato intorno alla nuova imposta della dogana. Ma finalmente nel luglio dell’anno presente, coll’interposizione del cardinale Colonna, ebbe fine, con aver dichiarato esso Altieri, non essere mai stata sua intenzione di comprendere in quell’editto i ministri delle corone, e che il papa farebbe sapere ai lor padroni che non era mai stata diversa la mente sua, con altri ripieghi di rispetto verso gli ambasciatori suddetti. La politica del mondo coll’empiastro delle bugie suol bene spesso sanar le piaghe. Si potea sulle prime terminar questa battaglia colla confessione di ciò che, detto colle labbra, ma non col cuore, sì tardi venne alla luce. Un grave sconcerto accadde nell’anno presente in Toscana. A Cosimo III gran duca avea la gran duchessa Margherita Luigia d’Orleans partoriti due principi, cioè Ferdinando primogenito e Gian-Gastone, ed una principessa, cioè Anna Maria Luigia, che fu col tempo elettrice palatina.

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