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(voce di SopraPensiero)
L’australiana Toni Jordan non poteva iniziare meglio la sua carriera di scrittrice: “La donna che amava i numeri”, la sua prima fatica letteraria, è un romanzo spensierato che ci fa riflettere.
La trentacinquenne Jane Lisa Vandenburg, insegnante, ha una mania molto singolare: conta ogni cosa, dalle lettere che compongono il suo nome ai passi necessari per arrivare al bar di cui è cliente abituale. Per Grace tutto è routine, niente è casuale. Frequenta ogni giorno gli stessi luoghi, mangia sempre alla stessa ora, pulisce metodicamente e seguendo un complicato codice numerico. I numeri sono la sua passione, ma allo stesso tempo sono la prigione in cui è rinchiusa sin dall’infanzia. Ad un certo punto, nella sua vita irrompe il bel Seamus, un uomo affascinante che spiazza la nostra eroina, abituata a conoscere ogni aspetto del suo mondo.
La routine di Grace, così precisa e tranquillizzante, viene sconvolta dall’imprevedibilità dell’amore. La donna si trova davanti ad un bivio: rimanere ancorata alle sue rigide abitudini o mandarle all’aria per uscire con Seamus? Continuare a rifugiarsi nella sua campana di vetro fatta di numeri e razionalità oppure arrendersi all’amore?
Grace ha un oscuro segreto che la porta a nascondere la sua fragilità dedicandosi a complicati conteggi. Seamus, uomo dolce e premuroso, cerca di aiutarla a combattere i suoi demoni e a liberarsi dalla sua ossessione.
Romanzo fresco e allo stesso tempo introspettivo, che ci fa comprendere quanto le nostre manie e stranezze ci rendano unici ed irresistibilmente noi stessi.