(voce di SopraPensiero)

Nomen est omen, come si dice, e Alberto Malinconico ha tutti i motivi per essere tale: è in rotta con la sua compagna di una vita, ha un frustrante rapporto di amore e odio con Napoli, città in cui vive, e per di più ha appena trovato «il suo primo cadavere»: Andrea Rispoli, morto sulla tangenziale in un incidente stradale la cui dinamica, per qualche motivo, non lo convince. A cominciare dal fatto che la vittima, scrittore, aveva previsto nel suo romanzo il modo esatto in cui sarebbe stato ucciso. Ben presto la vicenda si sposterà dalle Vele di Scampia ai paradisi costieri del Messico, dove il commissario si recherà all’inseguimento di Michele De Rosa, pericoloso latitante della camorra e fulcro dei traffici di droga italo-peruviani; per ritornare – senza lieto fine – a una quotidianità fatta essenzialmente di solitudine, quella di un uomo – come il protagonista – bravo a saltare da una donna all’altra, ma non altrettanto da riuscire a tenersene una.
Il commissario Malinconico, già protagonista del romanzo Il passato davanti a noi del 2006, si ritrova qui al centro di una trama più grande di lui, che coinvolge non solo la criminalità organizzata campana e la politica nazionale, ma perfino i servizi segreti e le oscure manovre dell’Interpol. Vicenda che l’autore sembra però relegare sullo sfondo, usandola come pretesto per parlare di ciò che più gli sta a cuore: il turbamento interiore del suo personaggio, uomo dalla morale ferrea (che tuttavia, qualche volta, anch’essa si scioglie nella cocente e faticosa città del Vesuvio); per il quale questa indagine, che gli sfugge diradandosi in un complotto troppo al di sopra di lui, è metafora della sua stessa vita, fuggita con gli anni in una storia personale e relazionale che avrebbe potuto essere diversa, forse migliore. Prova modesta per un autore pluripremiato come Arpaia, già collaboratore di diverse testate nazionali e traduttore di tante opere letterarie spagnole e latinoamericane.


B. Arpaia, Prima della battaglia, ed. Guanda, 2014, pp. 183, euro 15.

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.