Papà eccellenza è un’opera teatrale rappresentata la prima volta a Milano nel 1907. È la storia di un ministro patologicamente affezionato alla propria figlia, Remigia, che gli ricorda la moglie, di cui era innamoratissimo, morta nel darla alla luce.

La figlia è il vero personaggio negativo, anche se a sua insaputa, del dramma: la sua vanità, la sua insipienza e la sua prodigalità mettono nei guai il suo amante, il cugino Alvise, che si assume la responsabilità dei suoi debiti. Per poterli pagare, Alvise commette una imperdonabile indiscrezione: venuto per caso a conoscenza – grazie a Remigia – di un segreto politico del ministro, suo zio, lo utilizza per speculare in borsa. Lo scandalo comprometterà la carriera politica e la salute del ministro, che si rifiuterà di difendersi per non compromettere la figlia.

Il personaggio del ministro è quello di un integerrimo galantuomo. Fa sorridere ai nostri tempi trovare la parola ministro e quella galantuomo nella stessa frase, ma non dimentichiamo che anche all’epoca della pubblicazione, erano trascorsi pochi anni dallo scandalo della Banca Romana, che aveva coinvolto numerosi personaggi politici di primo piano.

Non posso non raccontare infine che, ricercando su Google eventuali recensioni dell’opera, il primo risultato che ho trovato è la pubblicità di Amazon, che vende online il volume, che, nella peggiore tradizione dei testi generati da chatbot, propone la storia, totalmente inventata, di un “Papa eccellenza”:

«La trama si concentra sulla lotta del Vescovo per mantenere il potere e la sua posizione nella Chiesa, nonostante le pressioni politiche e sociali che lo circondano. Il dramma esplora anche i temi della corruzione, dell’ipocrisia e della moralità nella Chiesa cattolica.»

Sinossi a cura di Claudio Paganelli

Dall’incipit del libro:

Sala di studio, dove Pietro Mattei lavora e riceve, quando non è al Ministero. ‒ Porte laterali, chiuse. A sinistra le stanze interne, a destra l’anticamera. Una finestra pure a destra. Mobilia e tappezzerie semplici, severe. Mattei, seduto a una grande scrivania, a sinistra, piena di carte, di giornali, di libri. Sulla scrivania, la macchinetta del caffè e una chicchera. Martinelli in piedi, in attesa rispettosa. Alzata la tela, dopo un momento, entra Luigi dalla destra: a suo tempo, Pontedera.
Mattei
quando si alza la tela scrive e continua a scrivere.
Luigi
un vecchio servitore alla buona, in giacca nera e con la cravattina nera. ‒ Annunzia a mezza voce:
Il signor dottore.
Mattei
senza alzare il capo e continuando a scrivere.
Venga! Venga!

Scarica gratis: Papà eccellenza di Gerolamo Rovetta.