Arturo Farinelli tenne una prolusione, presso la Reale Accademia d’Italia, il 2 dicembre 1941, di questo musicista che fu senza dubbio una delle personalità più eminenti della storia umana. Non si tratta precisamente di una biografia ma di una celebrazione, un po’ retorica in verità – come si addice ad una conferenza celebrativa – ma capace di sottolineare e mettere in evidenza alcuni dei caratteri più salienti dell’attività musicale di Mozart.

Farinelli prende le mosse dalla straordinaria precocità del Mozart bambino, incoraggiata dal padre che riconobbe subito le incredibili doti del figlio, solo superstite insieme con la sorella Maria Anna Walburga Ignatia, detta Nannerl, dei sette fratelli di cui era composta la progenie di Johann Georg Leopold Mozart, legatore di libri, e di Anna Maria Pertl.

Il dinamismo interiore rende Mozart anticipatore consapevole dei fermenti preromantici e allo stesso tempo inarrivabile testimone della conclusione del suo secolo del quale interpreta canoni e regole in maniera raffinata. Ma mentre risalta la parte serena di questa esistenza, simboleggiata dalla precocità di un bambino felice coccolato dalle dame dell’aristocrazia, viene anche messa in luce la figura di un uomo maturato troppo in fretta, tramandata drammaticamente dalle immagini desolate del funerale di questo grande maestro.

La duplice rappresentazione del destino di Mozart si riflette anche nel suo messaggio artistico nel quale vediamo sottesa a un equilibrio formale una grande tensione individuale verso una maggiore fratellanza umana, che si manifesta con testimonianze evidenti di una sottile e acuta critica di costume. Farinelli riesce ad esprimere la figura di un uomo protagonista dei tempi nuovi e contemporaneamente eternamente fanciullo, estroverso e insieme esploratore dei diversi strati della psicologia e del pensiero. Non manca naturalmente di porre l’accento sulle collaborazioni “italiane” di Mozart, in particolare con il librettista Da Ponte, culminate con le tre opere Le Nozze di Figaro e, soprattutto, con Il Dissoluto punito ossia il Don Giovanni e infine con Così fan tutte, con la quale opera la critica moralista assume aspetti ancora più aspri e taglienti. Per giungere infine all’ultima opera Die Zauberflöte, rappresentata a Vienna un mese prima della morte di Mozart, che, su testo di Schikaneder, porta in primo piano una favola goethiana nella quale tenerezza, mistero e profondità di tessuto musicale fanno rifulgere ogni particolare attraverso un indimenticabile canto di bontà.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Se io qui, tra amici della R. Accademia d’Italia, oso ancora tratteggiare la figura e l’intima vita di uno dei massimi geni e benefattori dell’umanità, sento di compiere un dovere, pur tremando di esprimere un giudizio mio sull’arte mozartiana divina, persuaso della fallacia di una tradizione che s’è fatta strada nel giro dei tempi, ricca di leggende, che allontana il sommo dalla realtà vissuta, goduta e sofferta, e troppo lo discosta dalla luce intellettuale, il fuoco, il centro d’ispirazione, che trovava nella nostra Italia, sua seconda patria.
Era destino che di Mozart ci scordassimo e ci mancasse il fervore e lo stimolo di penetrare nel cuore della sua arte, indifferenti al tributo d’affetto e di ammirazione che gli veniva dai nostri, quando, fanciullo ancora e già acceso da tante scintille del genio creatore, percorreva le nostre contrade, ovunque applaudito, levato alle stelle, considerato prodigio di natura, creatura venuta dal cielo, e tutta soffusa di grazia e di armonia, presto e come di slancio avvinto ai nostri maggiori, fertilissimo e di originalità possente, e tante fiamme accendesse in sè, attive per l’intera brevissima vita, anche quando dai maestri si svincola e si consolida il suo mondo interiore, e, distinto, marcatissimo si palesa il sigillo della sua personalità.

Scarica gratis: Mozart di Arturo Farinelli.