La storia di questa poesia, o meglio di questo ‘scherzo’ come lo chiama l’autore, è narrata direttamente nel testo, che abbiano preso da una nota, apparentemente secondaria, dei Ricordi di gioventù. Su richiesta di una conoscente, Visconti Venosta promise di aiutarne il figlio che non riusciva a portare a termine un compito di scuola: prese spunto dai primi quattro versi scritti dal ragazzo, e produsse questa poesia, conosciuta da tutti gli studenti della mia generazione, e che è forse quella che ci fa ricordare ancora oggi l’autore, anche se tutti la ricordiamo come Il prode Anselmo.
Sinossi a cura di Claudio Paganelli
Dall’incipit del libro:
ulla fine di quell’autunno scrissi uno scherzo poetico, al quale non è mancata una certa notorietà e che rammenterò qui seguendo l’ordine cronologico della mia narrazione.
Eravamo vicini alla riapertura delle scuole, e un giorno una buona donna, che abitava presso la nostra casa di Tirano, venne da me conducendo un suo figliuolo che era scolare di ginnasio, credo a Como. La madre mi disse che quel suo figliuolo era tutto mortificato, perché non gli era riuscito di fare uno dei compiti autunnali datigli dal professore: veramente lo aveva principiato, ma non aveva saputo andare innanzi.
Il ragazzo quasi piangeva, e io, lasciandomi intenerire, mi offersi di finirgli quel disgraziato compito. Trattavasi d’una poesia, il cui argomento, scelto tra i molti che correvano per le scuole a quei tempi, era: La partenza del Crociato per la Palestina.
Scarica gratis: La partenza del crociato ovvero Il prode Anselmo di Giovanni Visconti Venosta.