Negli anni ’20 del ‘900 Ettore Romagnoli e l’editore Zanichelli affrontarono e vinsero una sfida importante: una collana di scrittori greci tradotti in prima persona da Romagnoli. La collana è disponibile in formato immagine sul sito dell’Università di Torino (https://dl.unito.it/it/collezioni/collezione/moderni-biblioteca-graf/) ed è già stata digitalizzata da Wikimedia (https://it.wikisource.org/wiki/I_poeti_greci_tradotti_da_Ettore_Romagnoli). Il testo di Wikimedia è stato utilizzato come base per la revisione, e gli errori riscontrati sono già stati riportati anche nel loro sito.

Dopo l’Iliade, Romagnoli affronta l’Odissea. Molto interessante è l’introduzione, in cui il poema viene paragonato ad un romanzo d’avventure, ma con in più la perfezione stilistica. Oggi mi verrebbe voglia di paragonarlo ad un western, in cui l’eroe, dopo mille avventure, torna a casa e si prende la sospirata vendetta. Nell’introduzione Romagnoli affronta anche il problema della identificazione geografica dei viaggi di Ulisse, e giunge alla conclusione che, se mai è stato cieco, il poeta, prima di diventarlo, fu un viaggiatore ed un marinaio espertissimo.

Il poema è noto, più dell’Iliade, anche grazie ai film a lui dedicati (ad es. quello del 1954 con Kirk Douglas) e per noi italiani di una certa età, grazie allo sceneggiato televisivo del 1968. I primi quattro canti descrivono i viaggi di Telemaco alla ricerca del padre, e introducono il “nemico” su cui vendicarsi: i proci che insidiano Penelope. I successivi sette descrivono, grazie ai racconti di Ulisse (o Odisseo, oppure ancora Nessuno, come astutamente si presenta a Polifemo), le vere avventure del protagonista: dall’incontro col ciclope Polifemo all’uccisione dei “bovi del sole”, Calipso, Circe, fino all’arrivo all’isola dei Feaci, il cui re Alcinoo lo ospita e gli offre una nave per raggiungere Itaca. Negli ultimi dieci canti si consuma la vendetta di Ulisse.

Mentre nell’Iliade gli dei avevano un ruolo attivo nell’aiutare gli eroi (Atena a favore degli Achei, Apollo a protezione di Ettore), qui hanno anche un ruolo di persecutori: nella prima avventura Ulisse, per scampare dalla grotta dove Polifemo lo aveva imprigionato e dove minacciava di divorarlo, lo acceca, scatenando l’ira del padre del ciclope, Poseidone, che per dieci anni ne impedirà il ritorno in patria. La potenza di Poseidone, fratello di Zeus, era evidentemente superiore a quella di Atena, che proteggeva Ulisse.

Altra avventura funesta è l’uccisione dei “bovi del sole”, che appartenevano ad Iperione, dio del sole: a causa della vendetta del dio nessuno dei compagni dell’eroe sopravviverà alle varie avventure.

Proverbiale per la sua astuzia, che dimostra ampiamente nelle avventure descritte dal poema, Ulisse è anche abilissimo nel tiro con l’arco (lo dimostrerà nelle gare indette da Alcinoo in suo onore, e soprattutto nell’episodio finale della strage dei proci), ed ha un notevole successo erotico con Calipso, Circe e Nausicaa, che si innamora di lui al primo sguardo.

Sinossi a cura di Claudio Paganelli

Dall’incipit del libro:

Il poema d’Ulisse è palesemente diviso in tre parti. I primi quattro canti descrivono i viaggi di Telemaco alla ricerca del padre. Dal quinto al decimosecondo incluso si svolgono le vere avventure di Ulisse. E a questa parte, che costituisce il vero nucleo del poema, si uniscono strettamente anche alcuni dei canti seguenti, in cui appare Ulisse quasi ancora naufrago e straniero nella sua stessa patria. Negli ultimi canti è la trama contro i Proci, e la loro strage.
Questa divisione, palese, come ho detto, a prima vista, ha dato sempre buon giuoco ai separatisti. Il tono delle tre parti è differente: qual prova migliore che gli autori furono tre e non già un solo?
Ma chi formula simili illazioni, o ignora l’essenza, i fatti, i procedimenti di ogni arte; o se li conosce, immagina che le leggi dell’arte, ossia dello spirito umano, dovessero essere nell’antichità diverse da quelle d’oggi. Ma questo non è. E legge primissima di qualsiasi opera narrativa di qualche estensione è la varietà.

Scarica gratis: L’Odissea di Homerus (Omero). Traduzione di Ettore Romagnoli.