Turandot è un’opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta dal compositore Giacomo Puccini.

La prima rappresentazione ebbe luogo nell’ambito della stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile 1926, con Rosa Raisa, Francesco Dominici, Miguel Fleta, Maria Zamboni, Giacomo Rimini, Giuseppe Nessi e Aristide Baracchi sotto la direzione di Arturo Toscanini, il quale arrestò la rappresentazione a metà del terzo atto, due battute dopo il verso «Dormi, oblia, Liù, poesia!» (alla morte di Liù), ovvero dopo l’ultima pagina completata dall’autore, e, secondo alcune testimonianze, si rivolse al pubblico con queste parole: «Qui termina la rappresentazione, perché a questo punto il Maestro è morto». Le sere seguenti l’opera fu messa in scena con il finale rivisto da Franco Alfano, ma diretta da Ettore Panizza; Toscanini non la diresse mai più.

L’incompiutezza di Turandot è oggetto di discussione tra gli studiosi. Il nodo cruciale del dramma, che Puccini cercò lungamente di risolvere, è costituito dalla trasformazione della principessa Turandot, algida e sanguinaria, in una donna innamorata: c’è chi sostiene che l’opera rimase incompiuta non a causa dell’inesorabile progredire del male che affliggeva l’autore, bensì per l’incapacità o l’intima impossibilità da parte del Maestro di interpretare quel trionfo d’amore conclusivo, che pure l’aveva inizialmente acceso d’entusiasmo e spinto verso questo soggetto. È certo comunque che Puccini considerasse la scena della morte di Liù come un finale soddisfacente, poiché la giudicava sufficiente a far intuire allo spettatore l’ovvio prosieguo della storia, ovvero il cambio di carattere di Turandot alla luce del sacrificio d’amore della sua ancella; in questo senso, l’opera è considerabile come narrativamente completa benché bruscamente interrotta.

Note tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Turandot

Scarica gratis: Turandot di Giacomo Puccini. Francesco Molinari-Pradelli conduce la Wiener Staatsoperorchester in una esecuzione del 1961.