Per scrivere questa biografia, concepita quando la moderna arabistica era agli albori, Giovanni Battista Rampoldi (1761-1836) ricorse in larga misura a fonti storiche e documentarie orientali. Il libro che ne risultò, pubblicato nel 1822, fu allora una novità e tutt’oggi continua a farsi leggere con interesse: apriva infatti a una visione meno occidentalizzante del mondo islamico e del fondatore della sua religione, in un contesto narrativo mediato da radici razionaliste che prendeva le distanze dai luoghi comuni e dai pregiudizi correnti nei riguardi delle civiltà non cristiane. La figura di Maometto vi campeggia non tanto come mistico profeta, quanto nella laica concretezza di pragmatico condottiero, di scaltro ma accorto riformatore e di politico lungimirante, fra lo svolgersi di avvenimenti descritti in sinottico e neutro parallelo con le vicende dei popoli confinanti, ma soprattutto di quello che sarebbe rimasto fino all’ultimo il nemico più irriducibile: l’Impero romano d’Oriente.

Sinossi a cura di Giovanni Mennella

Dall’incipit del libro:

ANNO 578 DELL’ERA VOLGARE.
Muhammed Abu ’l Kassem, cioè MAOMETTO padre di Kassem, figlio d’Abd Al’lah, ebn Abd al Mothalleb, ebn Hashem nacque il giorno 5 del mese di maggio nella città della Mekka in Arabia, nel tempo che regnavano il romano imperadore Giustino II, ed il monarca persiano Noushirvan, e che maggiormente infieriva la guerra dell’Elefante (Al Fil), così chiamata dagli Arabi, perchè Abrahah monarca di Abissinia e sovrano del Yemen, con un elefante, su cui viaggiando stava seduto, erasi recato da Saanah ad assediare la Mekka, colla risoluzione niente meno, che di affatto distruggere questa città unitamente al suo tempio. La guerra che il re d’Abissinia faceva in quell’epoca nelle regioni centrali dell’araba penisola, era stata promossa dal romano imperadore, il quale, seguendo la politica dello zio e predecessore Giustiniano, intendeva divergere le forze del possente re di Persia, che pretendeva dominare sopra tutta la penisola degli Arabi. Se questa politica fosse stata ben sostenuta col mantenere in Arabia una potenza cristiana, si sarebbero certamente soffocati nel loro nascere i dogmi spacciati da Maometto, e la remota Abissinia avrebbe impedita una rivoluzione, la quale cambiò lo stato civile e religioso di una gran parte del globo.

Scarica gratis: Vita di Maometto di Giovanni Battista Rampoldi.