In apertura il libro riporta la scoperta casuale di una lapide in marmo risalente al 782 d.C. che attesta la presenza in Cina di cristiani nestoriani e se ne descrive il contenuto.

Il libro contiene nella parte iniziale una descrizione della crisi della dinastia Ming sotto l’attacco dei Manciu che conquisteranno poi la Cina fondando la dinastia Qing che regnò dal 1644 al 1912 (rivoluzione guidata dal Sun Yat- Sen). Descrive l’ignavia e la lascivia dell’imperatore Wanli, la sua abdicazione e la sua morte con i riti funerari che ne seguirono, così come quelli della madre dell’imperatore.

Un’opera importante compiuta da alcuni Padri esperti nella matematica e nell’astronomia è il contributo importante alla riforma del calendario cinese. Di tale compito si descrive la ricaduta positiva, ma non le basi su cui tale riforma venne fatta.

Buona parte del libro torna a trattare poi la penetrazione e il difficile rapporto con i regnanti dei paesi della Cocincina e del Tunchino.

Infine si descrive poi in dettaglio l’opera missionaria di alcuni padri con le loro fatiche, i patimenti e il gran frutto della loro azione, che risulta particolarmente efficace negli interventi assistenziali e nella cura dei malati e di coloro che vengono abbandonati. La vastità dei territori e il conseguente scarso numero di missionari impone a questi spostamenti molto lunghi e difficili, anche in zone impervie e pericolose, per seguire le comunità religiose costituite.

Anche qui la tendenza è quella di mostrare come la conversione sia favorita o addirittura dovuta ad azioni miracolose compiute dal Dio cristiano in opposizione ai vituperati idoli del luogo.

Il libro si conclude con la presentazione dell’opera di evangelizzazione del Padre Vagnoni, contemporaneo di Matteo Ricci. Giunse a Nanchino nel 1605, venne esiliato a Macao a seguito delle persecuzioni del 1616, rientrò in Cina nel 1624. Fu letterato, maestro di lingua e scrittura cinese, e compose svariate opere religiose per le popolazioni indigene.

Sinossi a cura di Gianluigi Trivia

Dall’incipit del libro:

Un tesoro di preziose memorie, stato, per Iddio sa quanti anni, sotterra, fino all’essere non che solamente perduto, ma già affatto dimentico, questo avventuroso del 1625. che or ci viene alle mani, rinvenutolo, e trattol fuori, il publicò alla Cina, ed essa a tutta la Cristianità d’Oriente, d’Europa, del nuovo Mondo, come cosa da lei giustamente stimata non sua privata e particolare, ma publica e commune di tutta indifferentemente la Chiesa.
Questo è, l’esser fiorita, fin da presso a mille anni fa, la Religione cristiana nelle dieci Provincie di quell’Imperio: che allora in sol tante si divideva. Averla non pochi Imperadori, successivamente vivuti nel corso di presso a cencinquanta anni, approvata, difesa, privilegiata d’onori e preminenze, e fabricati al culto del vero nostro Iddio quasi in ogni città sontuosissimi tempj, e quivi Sacerdoti e Vescovi, che le sacre e le divine cose amministravano a’ Fedeli.

Scarica gratis: Della Cina. Libro quarto di Daniello Bartoli.