Due brevi romanzi sono riuniti in questo volume, pubblicato postumo nel 1953, sicuramente conchiusi dall’autore prima della sua prematura scomparsa, ma che forse, se ne avesse avuto il tempo, avrebbe potuto “limare” ancora prima dell’uscita. Sono due storie di vite normali, viste attraverso i rapporti personali, famigliari e dei vicini di casa, che racchiudono al loro interno qualcosa di “mare”, ed anche delle storie di amore, o meglio, di non amore.

Il sapore del mare si svolge in un immaginario paese delle Cinque Terre, dove Marina e Checco gestiscono un’osteria. Nell’ambiente povero e privo di aspirazioni del paese, Checco, tornato dal Brasile dove è stato fra i pochi a non essersi fatto truffare dai ricchi padroni terrieri, incoraggia i compaesani ad aprirsi alle novità che ne possano migliorare la vita stentata. Ma le due figlie di Marina e Checco soffrono di una malattia, che le rende sorde e le isola dal paese, e da tutte le piccole gioie che la vita riserba solitamente a due giovani e belle ragazze. Tutte e due si innamorano di un giovane, compagno di studi della maggiore, che però le dimentica, e si fidanza invece con una fanciulla di città.

Le Braie sono una località di montagna, due cascine e una villa padronale, dove giunge durante un temporale estivo un giovane che viaggia solo, Paolo. Una storta al piede lo costringe a fermarsi, ospite del signor Luigi e della moglie, che vi passano l’estate con la figlia Oretta e l’amica Giulia, e con i contadini, pastori e viandanti che ravvivano la solitudine del monte. Paolo e i vari ospiti delle Braie popolano le serate estive di racconti, di storie di viaggi verso città lontane, stimolati dalla giovanile energia di Oretta, che è sempre vissuta tra paese e montagna e sogna di vedere il mare. Giulia diventa subito per Paolo un’anima affine, e fin dal primo momento, senza bisogno di approfondire la conoscenza, né tanto meno corteggiandola, Paolo le offre di diventare la sua compagna di vita. Una volta guarito, lasciati i monti, Paolo scopre di essere cambiato, e di attendere con ansia non il momento di ripartire, ma quello di rivedere Giulia. Organizza quindi un breve viaggio all’isola del Giglio, con le due donne, che si rivela per tutti e tre una esperienza intensa e ricca di bellezza struggente, ma con un esito molto differente da ciò che ciascuno si attendeva.

Sinossi a cura di Gabriella Dodero

Dall’incipit del primo racconto Il sapore del mare:

— Acciughe fresche. Ce n’è oggi per il bagnone e per salare. Ci siete Checco?
La pescivendola, scostata la tenda, s’era affacciata sulla porta inondando l’osteria di luce. Salita dallo scalo abbagliato di sole, nel buio stentava a scorgere l’oste, quel giorno affaccendato e punto attento agli avvenimenti del villaggio. Ravvisandolo infine, insistè:
— Non ve ne lascio tante per due albanelle? La stagione ha tardato e non saranno abbondanti ormai.
Checco, sceso dallo sgabello sul quale era salito per fissare un armadietto alla colonna che sorreggeva il tetto nel centro del locale, diede un’occhiata alla cesta. Agitò il pesce con gesto da intenditore e chiamò:
— Marina!

Scarica gratis: Le Braie. Il sapore del mare di Giovanni Descalzo.