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…con il saxofono, è la più bella pasta sonora che io conosca”
dal “Trattato per strumentazione” di Gioacchino Rossini
Ognuno di noi conosce il saxofono, questo meraviglioso strumento a fiato che spazia per numerosi generi musicali. Sicuramente famoso nel jazz e nella musica leggera, pochi ricordano anche le numerose pagine classiche e che soprattutto, come ci ha indicato Mario Marzi (uno dei massimi esponenti di questo strumento), “le sue potenzialità non sono ancora del tutto note“. Proprio per la sua complessità e il suo fascino che ha colpito diverse culture nonostante la sua giovane esistenza ne consegue che si siano sviluppate (e ci sono ancora) diverse scuole di pensiero nel corso degli anni.
Avremo modo di conoscere quindi quelle “maggiori”, le loro origini e i successivi sviluppi. All’inizio il saxofono non ebbe vita facile. Il suo inventore Adolphe Sax, dopo averlo presentato in pubblico, cominciò ad insegnarlo lui stesso su incoraggiamento di Gioacchino Rossini. Quindi in un primo momento cominciò ad insegnarlo privatamente (tra gli alunni di questo periodo si ricorda il celebre Hyacinthe Klosè).
Poi, siccome in quel periodo il saxofono veniva impiegato esclusivamente nell’ambiente bandistico, il Ginnasio Militare Musicale di Parigi affidò a Jean-Francois Cokken l’insegnamento del saxofono.
Successivamente a Sax fu affidata la cattedra al Conservatorio di Parigi. Egli formò quindi anche i primi solisti, seppur ancora prevalentemente nell’ambiente delle bande musicali militari ma anche nelle prime pagine importanti come L’Arlesienne di Bizet e il Werther di Massenet. Sul fronte didattico tra i suoi alunni ricordiamo Louis-Adolphe Mayeur che pubblicò il Grand Méthode complète de saxophone, Nazaire Beeckman che fu insegnante di saxofono presso il Conservatorio di Bruxelles e Gustave Poncelet che insegnò sempre a Bruxelles. Il saxofono in Europa, nonostante si diffuse in tutto il mondo attraverso diverse tournée di saxofonisti eseguendo composizioni originali e trascrizioni per diverse formazioni come in compagini orchestrali, in quartetto di sax e in duo col pianoforte, incidendo dischi e costituendo varie scuole di formazione, dopo la morte di Sax subì un forte declino nell’interesse verso di esso. Avrà modo di rinascere negli Stati Uniti d’America…
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Foto di copertina di Christoph Schütz.