Pubblicato nel 1910, questo romanzo fa parte delle opere narrative, di cui è ricca la produzione letteraria a cavallo tra il secolo XIX e XX, destinate a fanciulle e giovinette, perché leggendo di donne virtuose possano apprendere a coltivare a loro volta la virtù. E come in molte altre sue opere, l’Autrice sceglie come sue eroine due giovani già provate dal lutto e dalla sventura, Ester e Nora, entrambe orfane e amiche dall’epoca del collegio. Mentre la prima gode di una certa agiatezza ed indipendenza vivendo con il fratello, Nora accetta un posto di lavoro come maestra in un paese di montagna, in modo da non gravare economicamente sui parenti.

Seguiamo attraverso il loro epistolario e qualche pagina del diario la vita delle due giovani, e le considerazioni che esse fanno su aspetti della loro quotidianità assumono carattere indicativo del sentire dell’epoca: Ester vorrebbe intrattenere una corrispondenza con il cugino di Nora, Giulio, ma sa che tale gesto, pur essendo assolutamente innocente, l’esporrebbe a critiche e maldicenze; Nora racconta di come la comune amica Yole, dopo aver professato ideali di amore romantici, li abbia velocemente accantonati in cambio di una posizione sociale a fianco di un barone tutt’altro che affascinante ma molto ricco.

La vicenda di Nora verrà ripresa nel 1912 in una novella, Diario di una giovine maestra, comparso insieme con un romanzo ed un altro breve racconto in un unico volume (l’opera, intitolata Ulrica come il romanzo che ne costituisce la principale vicenda, si trova anch’essa su Liber Liber). In Quella voce! le vicende di Nora (che nella novella si chiamava invece Costanza) assumono maggiore spessore e il suo personaggio, di fanciulla tranquilla ma orgogliosa e tenace, per cui chiaramente l’autrice prova simpatia, si disegna anche nel contrasto con la vivace Ester, che quasi scandalizza l’amica con la sua voglia di libertà e anticonformismo. Il lieto fine, che comprende naturalmente il matrimonio d’amore ed il benessere economico, non mancherà di coronare la vita delle due protagoniste.

Sinossi a cura di Gabriella Dodero

Dall’incipit del libro:

AH che voce, Nora mia! che note vellutate, chiare, espressive!… Fu un momento di squisito, ineffabile piacere.
Io, che facevo la mia solita passeggiata del mattino, mi fermai, sorpresa e deliziata, ordinando a Tom che stesse cheto, che non abbaiasse.
Devi sapere, che Tom è un grosso cane intelligentissimo; mi capisce a volo e mi ubbidisce senza mai protestare; nè pure con un gemito, con l’abbassare delle orecchie, col tirarsi la coda fra le gambe; solo, qualche volta, a un comando, che forse non riesce a spiegarsi, mi guarda di sotto le folte ciglia e apre la bocca a uno sbadiglio, che mette in mostra tutti i suoi denti, bianchi e forti. Non sono ancora riuscita a comprendere che cosa voglia dire con questo sbadiglio. Ma, torno a la voce. Veniva dallo scrimolo della ripa; proprio dal gruppo di quercioni che formano una macchia nera, nel punto, d’onde, a picco; si vede giù il fiume dibattersi fra gli scogli del suo letto.
Che cosa cantava quella voce di tenore?….. Niente di ciò che conosco io; non una romanza e neppure un motivo d’opera. Cantava forse un sentimento, una speranza, un desiderio, un ricordo. E il sentimento doveva essere gentile; doveva essere nobile la speranza, il desiderio alto e il ricordo dolcissimo.

Scarica gratis: Quella voce! di Anna Vertua Gentile.