I.M. Young, Abiezione e oppressione. Le radici inconsce del razzismo, trad. di M. Tabacchini, Meltemi (Biblioteca/Antropologia), Milano 2021, euro: 9,00.
Lungi dal rappresentare un retaggio ormai superato, razzismo, sessismo e omofobia sono ancora riscontrabili in abitudini quotidiane, in sentimenti e reazioni corporee, in significati culturali sedimentati al punto da costituire strutture inconsce di oppressione. Nei saggi raccolti in Abiezione e oppressione, la filosofa statunitense Iris Marion Young indaga le reazioni di avversione che strutturano le società contemporanee, cosiddette liberali e tolleranti, nelle quali una certa estetica dei corpi si sostituisce alle legittimazioni ufficiali dell‘oppressione. Ricorrendo alle categorie di abiezione e di pregiudizio inconscio, l‘autrice analizza in che modo le paure e le avversioni automatiche – che ancora oggi definiscono alcuni gruppi come disprezzabili – interagiscano con l‘angoscia di soggetti alle prese con una società complessa e mutevole.
Indice
– Introduzione
Dove l’identità sprofonda, di Mario Tabacchini
– Giudizio morale e pregiudizio inconscio
– Abiezione e oppressione. Le dinamiche del razzismo, del sessismo e dell’omofobia inconsci
“Le forme collettive di oppressione, in questa società, non sono principalmente attuate mediante politiche e leggi ufficiali, quanto piuttosto attraverso discorsi informali, spesso spontanei e inavvertiti, reazioni corporee di fronte agli altri, pratiche convenzionali di valutazione e interazione quotidiane, giudizi estetici, persino attraverso battute, immagini e stereotipi che pervadono la comunicazione visiva, orale e stampata”.