Cibus 2021, fiera internazionale dell’agroalimentare in corso di svolgimento a Parma. Le dichiarazioni del ministro Patuanelli e dell’europarlamentare De Castro

Cibus, prima fiera a riaprire al pubblico in presenza dopo la pandemia, dal 31 agosto al 3 settembre a Parma, si sta concludendo con un bilancio più che positivo, anche se le criticità non mancano. In merito, è intervenuto il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli,  alla tavola rotonda intitolata “Made in Italy agroalimentare e le indicazioni geografiche: le strategie per spingere la crescita”, curata da Food Trend Foundation.

Il MInistro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli (C) Fruitbook Magazine

Abbiamo risorse  – ha dichiarato – e abbiamo una condizione politica che ci consente di fare alcune cose che nella normalità non sarebbero possibili. Abbiamo avuto una stagione che mi auguro sia alle spalle, che ha messo in luce alcune fragilità dei nostri sistemi produttivi.  Aver inserito una parte significativa di risorse nel Fondo complementare per il sostegno alle filiere è stata un’azione giusta”.

Presente anche l’europarlamentare Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura, che ha preso la parola dichiarando: “Il New Green Deal e la strategia Farm to Fork lanciata dalla Commissione Ue devono puntare al rafforzamento delle politiche di qualità. E questo è un obiettivo confermato dalla riforma della Politica agricola comune che entrerà in vigore da gennaio 2023. La Commissione presenterà entro l’anno due Regolamenti, sulla promozione e sulle IG. Ci auguriamo che questi facciano leva sulle filiere certificate italiane che sono alla base delle nostre eccellenze agroalimentari”.

Altro elemento importante da rilevare l’importanza della trasparenza nella filiera. Sul tema, è intervenuto Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad sostenendo che Conad è contraria a tutte le semplificazioni, inclusa l’etichetta nutrizionale Nutriscore, e che eventualmente è pronta a lanciare una campagna di informazione per i consumatori su questo sistema di etichettatura.

Parmigiano reggiano allo stand di Cibus 2021 (C) Anna Cavallo

Di seguito i dati di Federalimentare sulle Ig (Indicazioni geografiche Italiane): le esportazioni  stanno aumentando e  rappresentano circa il 25% di tutto l’export alimentare, per un valore annuo di 10 miliardi di euro, sui 40 miliardi del settore. Mauro Rosati, di Origin Italia, ha ricordato che l’Italia ha 876 IG, 315 nel settore cibo e 526 in quello del vino. In questo settore operano 180mila imprese e 285 Consorzi di Tutela. A livello europeo, un quinto dell’export scaturisce dalle IG europee.

Gruppo di giornalisti Arga. La presidente Lisa Bellocchi, terza da sinistra e Roberto Zalambani presidente Unaga (Unione nazionale delle Arga regionali), alla sua sx in primo piano (C) Anna Cavallo

Dati incoraggianti, che però devono mettere in conto le risorse necessarie per la transazione digitale e l’ecosostenibilità.  Sfide che le due  aziende presenti in fiera  alle quali ha fatto visita la troupe di giornalisti aderenti ad  Arga (Associazione regionale giornalisti dell’Alimentazione Agricoltura Ambiente) hanno senz’altro raccolto:  Oranfrizer e Parmigiano Reggiano.

La prima nasce in Sicilia, nella piana di Catania  e oramai parte integrante del gruppo internazionale Unifrutti, fondato dalla famiglia padovana dei De Nadai, produce succhi di agrumi a filiera corta, soprattutto di arancia, che l’anno scorso è stato il frutto più acquistato in Italia sfiorando le 480mila tonellate (dati Cso Italy). Nel pacchetto dei prodotti anche limoni, melograno, mandarino, peperoni e pomodori, mentre per i frutti esotici si sta rivelando strategica la coltivazione del mango, adatto al clima del Sud Italia. Con 60 milioni di fatturato l’anno, Oranfrizer è molto forte nelle esportazioni, soprattutto in  Giappone e Nord Europa, come ha dichiarato il Ceo Sebastiano Alba di Unifrutti Europe. 

Egle Zapparrata di Oranfrizer durante la visita di Arga allo stand di Cibus (C) AC

Per affrontare l’ostilità climatica- ha spiegato Egle Zapparrata, Social Web  e Marketing Communication – si sfruttano le innovazioni tecnologiche dell’agricoltura di precisione (precision Farming), l’utilizzo di droni, un sistema di irrigazione altamente mirato che consente di non disperdere inutilmente le poche risorse idriche disponibili in tempo di siccità e il controllo dell’irrigaazione a distanza tramite App. Il presidente Unaga Roberto Zalambani, presentando il gruppo dei giornalisti, ha sottolineato l’approccio aziendale a una corretta informazione.

Per maggiori info: Oranfrizer Sicilian Experience, Scordia (Ct) e sul sito  https://www.oranfrizer.it/

Un momento della spiegazione del progetto Permalier allo stand del Parmigiano Reggiano (C) AC

Per Parmigiano Reggiano, invece, la visita allo stand ha permesso di conoscere più da vicino il progetto  Parmelier, percorsi di degustazione del prodotto destinato a chef, consumatori e operatori del settore, in otto città italiane, per imparare a cogliere tutte le diverse sfaccettature del parmigiano che cambia gusto a seconda della sua stagionalità. Di qui la selezione del vino da abbinare.

“Una stagionatura breve, di 12 mesi, ha spiegato Fabrizio Raimondi, conferisce al formaggio colore chiaro e sapore delicato e l’abbinamento giusto è senz’altro con un  prosecco. A 24 mesi aumentano ruvidità e sapidità per poter apprezzare l’accostamento ad un rosso, mentre per le stagionature che raggiungono i 40 mesi si può pensare anche ad un vino Porto o a un Vermuth.

Il Parmigiano Reggiano confezionato a seconda delle diverse stagionature (C) Ac

Il progetto si articola in tre diverse esperienze di assaggio:

-serate singole, con degustazioni di parmigiano abbinato a vini, birre, cocktail e altri prodotti Dop e Igp;

-brevi percorsi di degustazioni guidate, in più serate, con degustazioni e approfondimenti sugli aspetti produttivi;

-corsi strutturati per diventare assaggiatori di A.P.R. (Associazione Parmigiano Reggiano) con esame finale e rilascio di attestato.

Al termine della visita è stata fornita anche  una breve spiegazione  sul quinto elemento del gusto, che il Parmigiano riesce ad attivare in modo naturale e che per questo lo colloca nei prodotti di eccellenza a livello mondiale. Oltre al gusto dolce, salato, acido e amaro c’è il gusto “anami”, contenuto nei brodi e negli arrosti, nel tonno e nella salsa di soia, grazie all’aggiunta di glutammato di sodio e che il parmigiano produce invece in modo naturale.

Per info:apr@parmigianoreggiano.it

Anna Cavallo