Maeterlinck ripropone in chiave mitologico-simbolista la fiaba di Perrault.
Arianna giunge al castello di Barbablù (e non è difficile scorgere in lui una figura simile al Minotauro) col coraggio di liberare e redimere le “mogli” che prima di lei sono cadute tra le grinfie dello spietato castellano. Riceve come dono di nozze sei chiavi d’argento e una d’oro; le prime aprono scrigni di splendidi gioielli.

La settima, secondo le disposizioni di Barbablù, non avrebbe dovuto essere usata, ma Arianna contravviene all’ordine e scopre le cinque precedenti spose prigioniere nelle segrete del castello. Arianna riesce nell’impresa di liberarle, e gli uomini del villaggio consegnano legato Barbablu. Ma le cinque spose rifiutano la libertà scegliendo di rimanere al castello a prendersi cura di Barbablu; solo Arianna si allontana seguita dalla nutrice.

Non a caso Maeterlinck aveva sottotitolato il suo dramma ‘La delivrance inutile’. Il libretto musicato da Paul Dukas ebbe la sua prima rappresentazione a Parigi, Opéra-Comique, 10 maggio 1907.

Traduzione italiana del giornalista e critico teatrale Giovanni Pozza (1852-1914) che già aveva tradotto Parsifal di Wagner, Orfeo e Euridice di Glück, Figli di re di Humperdinck.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Un’ampia sala semicircolare, nel castello di Barbe-Bleue. Una gran porta nel mezzo. A ciascun lato di questa tre piccole porte di ebano con serrature e ornamenti d’argento, che chiudono altrettante nicchie in un colonnato marmoreo. Sopra queste porte sei monumentali finestre, alle quali si può salire da una parte e dall’altra della sala per mezzo d’una scala tonda che monta a una specie di balcone interno.

È sera: i lampadari sono accesi e le finestre aperte. Fuori, sotto le finestre, una folla agitata, che non si scorge, ma di cui s’intendono assai distintamente le grida paurose, inquiete e minacciose, e il continuo aggirarsi e lo scalpiccio e il sussurro,

Scarica gratis: Arianna e Barbe-Bleue di Maurice Maeterlinck.