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Repubblica Digitale è un’iniziativa promossa dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del consiglio dei Ministri con l’obiettivo di accompagnare il processo di trasformazione digitale con una serie di azioni di inclusione digitale finalizzate a abbattere ogni forma di divario digitale di carattere culturale.
La prima delle azioni nell’ambito dell’iniziativa Repubblica Digitale è la pubblicazione e promozione di un Manifesto aperto all’adesione di enti e organizzazioni pubbliche e private con lo scopo di identificare un insieme di necessità e principi condivisi e impegnarsi congiuntamente, nel rispetto delle specificità e peculiarità di ciascuno, in un percorso comune di trasformazione culturale del Paese nel segno del digitale.
Il manifesto per la Repubblica Digitale
Gli aderenti
osservano
che la tecnologia digitale ha accelerato la trasformazione della società generando opportunità straordinarie ma anche nuovi rischi sociali,
ritengono
che la trasformazione digitale possa essere interpretata come una grande occasione per “rilanciare” i principi, i diritti e i valori costituzionali che hanno fondato la Repubblica e i diritti umani fondamentali universalmente riconosciuti e come un percorso al quale siamo tutti chiamati a partecipare come cittadini, amministrazioni, imprese e formazioni sociali in vista del raggiungimento di un traguardo comune,
propongono
che lo Stato, i cittadini, le formazioni sociali e le imprese collaborino insieme per sviluppare la cultura scientifico-tecnologica e contrastare ogni forma di analfabetismo digitale – per le stesse ragioni e con la stessa determinazione con la quale, nel secondo dopoguerra, si superò l’analfabetismo linguistico – nonché ogni forma di discriminazione nell’accesso agli strumenti di cittadinanza digitale,
si impegnano
a promuovere azioni concrete, capaci di produrre risultati misurabili e quantificabili sulla base dei seguenti principi:
1. Educazione al digitale
Cultura informatica e competenze digitali sono requisiti essenziali della cittadinanza.
Pubblico e privato devono investire risorse nel loro sviluppo in quanto fattori determinanti per la crescita, la competitività e il benessere del Paese, combattendo ogni forma di analfabetismo digitale anche attraverso la scuola, l’università e i mezzi di comunicazione di massa.
2. Cittadinanza digitale
La tecnologia digitale può favorire lo sviluppo di una nuova forma di cittadinanza basata su informazione di qualità, partecipazione alle deliberazioni, interazione civica e su un rapporto più efficace tra cittadini e pubblica amministrazione. Il digitale progettato ponendo attenzione ai diritti dei cittadini può diventare la lingua comune nel dialogo tra cittadini, amministrazioni pubbliche e imprese e contribuire al superamento delle diseguaglianze.
Pubblico e privato rendono disponibili i propri servizi in forma digitale in maniera accessibile e a misura di cittadino senza creare nuove barriere tecnologiche e abbattendo quelle esistenti.
3. Digitale etico, umano e non discriminatorio
Il digitale può diventare uno spazio di eguaglianza e di sviluppo delle comunità e degli individui.
Pubblico e privato contribuiscono all’eliminazione di ogni ostacolo di ordine sociale, economico, geografico, tecnologico e culturale che può impedire di fatto l’uguaglianza tra i cittadini nell’utilizzo dei servizi pubblici e privati digitali e nell’accesso alle opportunità offerte dal digitale.
Il digitale deve essere etico e antropocentrico. Pubblico e privato devono progettare, sviluppare e fornire i loro servizi nel rispetto dei valori etici fondamentali riconosciuti nel nostro Paese e nel resto del mondo ponendo la persona e la comunità al centro.
Per saperne di più: https://innovazione.gov.it/it/repubblica-digitale/