Un giovane piuttosto scapestrato e appassionato di raffinata cucina trova occupazione come “ghost writer” presso un eccentrico e ricchissimo scrittore di romanzi d’appendice con la passione per la gastronomia.

Tra improponibili piatti esotici trova l’amore della nipote dello scrittore e, transitando per una esilarante disavventura in una casa di cura per “matti” e trasferimenti avventurosi attraverso campagne ottocentesche, la sposa. Chiudono il volume quattro racconti che spaziano dalla satira verso le redazioni dei giornali letterari (che Dadone conosceva bene per esperienza diretta…) a malinconici ricordi per la vita semplice dell’infanzia, fino alle sorprese riservate ai fruitori delle rubriche “cuori solitari”. Il romanzo, del 1902, fu tradotto in tedesco a testimonianza del buon successo ottenuto. Il racconto Le lezioni di Seneca compare due anni dopo su «La nuova fioritura» con il titolo F.O.L. 12 fermo posta.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Su per giù l’autore scrive quasi sempre così: «….ma sicuro, amico mio: tu che con il tuo gagliardo ingegno ti sei guadagnato tanta autorità in materia di critica letteraria e nel campo della moderna letteratura, tu devi scrivere del mio libro in qualche rivista di molta considerazione, o, meglio ancora, su qualche buon giornale quotidiano. Non è il prurito d’improvvisa fama che mi solletichi, sai? Tu stesso mi conosci modesto, ed anche ti è noto come io scriva nel solo intento di arricchire di nuovi capolavori la letteratura italiana; quindi, ad ottenere questo nobile scopo, mi sarà gran ventura se con il tuo aiuto potrò farmi avanti, farmi conoscere meglio con trarre il colto e l’inclita ad apprezzare il mio raro ingegno…. E, in confidenza, senza offenderti: vuoi che io stesso ti scriva la bibliografia per il mio libro? Sarà meno disturbo per te….»
Sì, è proprio questa la solita preghiera che il novello ed ansioso autore rivolge al beato amico dal gagliardo ingegno che già si riscalda ai raggi benefici della gloria; all’amicone il quale, a sua volta, manderebbe volentieri l’autore ed il suo libro a quel paese… E non per invidia che ne soffra il supplicato perchè il supplicante abbia saputo finalmente acciuffare un editore che lo paga, ohibò; ma semplicemente per quel bel gusto di dover leggere, nel nuovo libro, chi sa mai quante e quali vecchie corbellerie, sciorinate dal precoce grafomane che, naturalmente, soltanto per compiere quel suo tal dovere di allietare d’un nuovo capolavoro la patria letteratura, ha scritto le non lette ed intonse pagine…

Scarica gratis: Come presi moglie di Carlo Dadone.