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All’inizio del Novecento anche in Italia si sviluppò il dibattito su alcuni aspetti della teoria evolutiva per selezione naturale. In questo contesto nacquero posizioni alternative rispetto alla prospettiva darwiniana.
In particolare lo zoologo Daniele Rosa propose una teoria “ortogenetica” nella quale cioè la irreversibilità dell’evoluzione determina la direzione definita della stessa. Le estinzioni di massa, vaste e rapide sembravano da tempo una pietra d’inciampo per il darwinismo classico, e le serie filetiche ricostruite dalla paleontologia confermavano che le direzioni di sviluppo erano in numero limitato; e le variazioni individuali fluttuanti non apparivano in grado di spiegare la nascita di organi nuovi fortemente specializzati.
In alcuni biologi, e Rosa cita in particolare Theodor Eimer e Carl Wilhelm von Nägeli, era ormai evidente il rifiuto della casualità nello svolgersi della storia della vita sulla Terra. Questo rifiuto non può in nessun caso essere confuso con idee di finalismo o, peggio, di vitalismo. Rosa elaborò quindi, nel 1918, la cosiddetta teoria dell’ologenesi, con la quale concepiva un’evoluzione che si svolgesse lungo linee predeterminate, per cause interne, e, a suo parere, l’estinzione era dovuta ad una inevitabile riduzione della variabilità, prodotta sempre da cause interne. Questo processo di progressivo restringimento delle possibilità evolutive avrebbe condotto a specie fisse, non più evolvibili. Da poco riscoperti i lavori di Mendel (ai quali Rosa non dà peraltro molto peso) erano di là da venire lo sviluppo e le implicazioni della genetica che portarono poi, assieme all’approfondimento di altre discipline, alla teoria sintetica dell’evoluzione.
C’è da dire in ogni caso che le riflessioni di Rosa appaiono attuali anche alla luce del dibattito all’interno della biologia evoluzionista contemporanea: hopeful monster, equilibri punteggiati, salti quantici, exaptation sono sempre contributi, più o meno completi ed efficaci per dare conto delle “pietre d’inciampo” che già un secolo fa risultavano a molti studiosi evidenti. Importante riscontrare che la metodologia di Rosa ha evidenti punti di contatto con l’attuale cladistica, che pare sempre più importante oggi come teoria della classificazione. Da sottolineare che in nessuna sua pagina Daniele Rosa dà comunque spazio all’idea che un’evoluzione orientata possa essere in qualche modo riconducibile all’idea di un “progettatore”. Importanti le pagine sulla “segregazione geografica” che molti anni dopo studiosi del calibro di Mayr e Gould sottolinearono come causa fondamentale sottesa a spiegare la discontinuità della storia dell’evoluzione evidenziata dalla ricerca paleontologica.
Per un approfondimento indispensabile rimando alla lettura del saggio introduttivo di Antonello La Vergata alla ristampa dell’Ologenesi (Firenze 2001), corredata anche di quattro interessantissime appendici.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
Il presente volume contiene lo svolgimento di idee che ho per la prima volta pubblicate (nel dicembre 1909) in una nota preliminare intitolata Saggio di una nuova spiegazione dell’origine e della distribuzione geografica delle specie (ipotesi dell’Ologenesi) e che ho poi meglio chiarite in un discorso sui Dilemmi fondamentali circa il metodo dell’evoluzione che ebbi l’onore di tenere nel 1911 a Roma davanti alle classi riunite della Società Italiana per il progresso delle scienze.
Coloro che conoscono le suddette comunicazioni sanno già che col nome di «Ologenesi» (ὄλος, intero) io designo una teoria la cui caratteristica più saliente, sebbene forse non la più essenziale, è questa che in essa ciascuna specie si evolve tutta quanta (in tutti i suoi individui e su tutta la sua area) in una medesima direzione finchè essa si scinda in due nuove specie le quali ulteriormente si evolveranno e sdoppieranno in simil modo, avendosi così un’evoluzione lungo linee dicotomicamente ramificate nella quale ogni specie è predeterminata nella precedente come un individuo lo è nell’uovo.
Scarica gratis: Ologenesi di Daniele Rosa.