Quando inizia quel momento in cui l’euforia dell’amore che pervade il tuo corpo si trasforma in serenità, ansia genitoriale alternata all’angoscia della perdita? Quand’è che, il proprio sé, sceglie di prevalere sul compiacimento di colui o colei che ami per il bene comune? E infine, qual è il margine che definisce le persone “una coppia”, ammesso che ne esista uno?
Forse quando inizi a vedere dove i tuoi passi ti hanno condotto e vorresti stringere forte gli occhi nel vano tentativo di distoglierli dalla tua memoria. Forse quando un lungo silenzio diviene più loquace e costruttivo di ampi discorsi già uditi. Scegli di fare un passo indietro, riprendere le redini della tua vita smettendo di spingere sull’acceleratore. Ecco. Allora smette l’euforia e inizia la realtà dell’amore, delle relazioni sociali e delle responsabilità che comportano.
I compromessi, la convivenza delle differenti educazioni ricevute. I principi e la determinazione di costruirne dei propri. Insieme. Desiderare di dare amore prima di riceverne. Voltandosi indietro solo per prendere la rincorsa.
Prologo
Con sapiente capacità si stende la crema viso prima di coricarsi. Le turbolenze della vita non le hanno risparmiato le rughe sul volto, le cicatrici sul corpo e nell’anima. Cerca di rallentare l’avanzare del tempo con ungenti che promettono risultati strepitosi. Ad ogni modo, oggi, sorride fiera e vittoriosa scrutando il suo riflesso nello specchio dorato del suo bagno. Si concede sempre un’ultima sigaretta prima di chiudere gli occhi. La destreggia tra le sue dita, appoggiandola alle labbra con il desiderio vorace di inalarne l’essenza e poi espiarla fuori dal suo corpo come fosse l’ennesimo pensiero estirpato. Il fumo riesce a disegnare gli spettri del suo odierno quotidiano concedendole immagini antecedenti al riposo notturno. Per anni ha finto di vivere un’esistenza che, in realtà, ha solamente osservato. Spettatrice all’interno del suo stesso teatro si è lasciata travolgere dalla corrente senza opporre resistenza. Dopotutto, la bellezza della sua passata gioventù non le aveva mai chiesto il conto, circostanza che ora non è più realizzabile. Nel nuovo secolo si è alzata dalla poltrona del suo metaforico scenario senza più danzare traballante tra le geometrie delle sue passioni. Ora ostenta il suo coraggio, la sua forza, la sua indefessa determinazione.
Sono trascorsi vent’anni, per tutti. Un lasso di tempo nel quale il mondo stesso ha subito repentini e immutabili cambiamenti. Così è stato per loro.
Perdendosi, ritrovandosi, affiliandosi eternamente, hanno tracciato la strada del loro futuro. E ora vivono il presente come dono o fardello, conseguenza delle scelte compiute in passato.
Mirca Ferri
Mirca Ferri, nata a Scandiano (RE) il 30/06/1977 e residente a Sassuolo (MO) con il marito e il loro figlio di 11 anni.
Diplomata presso Liceo Scientifico di Modena si è avvicinata mondo della scrittura fin da ragazza, con la stesura di brevi componimenti pubblicati per il giornale della biblioteca locale. Attualmente frequenta l’ Università Domenicana Internazionale, corso di Storia della Teologia.
Ha iniziato pubblicando, con buon successo, una raccolta di testi in prosa, “Identità perse raccolte, perdute e ritrovate” che narrano del cambiamento della sua vita a seguito della scoperta della sua malattia, a cui è stato dedicato un articolo sulla Gazzetta di Modena, il quale è stato recensito positivamente sia dalla quotidiano locale che dai lettori.
Il suo primo romanzo “Radici d’infanzia, ali di vita” edito dalla casa editrice Eracle Srl è stato segnalato da numerosi blog letterari in maniera positiva e dallo stesso quotidiano locale, e recentemente inserito nell’antologia Liburni.
A Novembre è uscito il primo volume di un suo romanzo di genere Romance intitolato “Lati Scaleni” edito dalla Pav Casa Editrice facente parte di una trilogia. Ha appena ultimato il secondo volume della trilogia intitolato “Direzione Ipotenusa Volume II” sempre con Pav Edizioni presentato in anteprima al “BUK Festival” di Modena.
Recentemente ha vinto un attestato di merito partecipando al concorso “Verba volant, scripta manent”, ha scritto su commissione la biografia di un castello e del luogo ove risiede intitolato “Il varco dell’oste“. L’ultima sua opera è un’antologia di racconti denominata: Sopravvissuti: Le sorti della guerra le decreta chi decide le regole della pace.