Podcast: Apple Podcasts | RSS
Figura di spicco tra le personalità che animarono la vita scientifica ottocentesca lombarda. Chimico, si distinse per la sua intensa attività nel settore caseario. Fu promotore di una vera e propria rivoluzione (industriale) nella lavorazione dei latticini.
Dall’incipit del libro:
Sappiate, o cortesi lettori, che, come tutte le cose di questo mondo, anche le latterie sociali si dividono in grandi, piccole e mezzane. Chiamo grandi le latterie che dispongono di oltre 50 quintali di latte al giorno e vanno sino ai 200 e più quintali; i soci possedono una bergamina, o piccola o grande, e sono o proprietari di fondi, oppure fittabili. Queste grandi latterie si vedono nella bassa Lombardia, dove esistono latifondi, con coltura intensiva foraggera e dove il latte è il profitto principale dell’azienda agraria. L’ambiente in cui si svolgono offre tutte le risorse dell’odierna civiltà; esse vi trovano uomini e istituzioni, capitali e credito, strade e rapidi mezzi di trasporto, consumatori numerosi sul luogo e commercianti pronti ad esportare la produzione loro. Insomma le grandi latterie sono fortunate; la loro costituzione ed il loro impianto si fanno speditamente; l’esempio di una si propaga rapidamente da comune a comune, da provincia a provincia; la loro forma è prettamente cooperativa. All’impianto di taluna di esse ho avuto il piacere di portare anch’io più di un granello di sabbia. Ed ora intendo che quel granello di sabbia, che è questo scritto, sia dedicato alle piccole latterie sociali e vorrei che insieme a molti altri granelli provenienti da altre parti, formasse macigno e giovasse ad istituire nuove latterie, precisamente in quelle località e fra quella classe di umili per i quali la latteria cooperativa non è soltanto industria del latte, ma è mezzo di rigenerazione morale e materiale.
Scarica gratis: Guida per la costituzione e per l’impianto di latterie sociali cooperative di Carlo Besana.