Con questo lavoro di psicologia sperimentale Bonaventura mette in relazione il diverso contributo che la sorgente sensoriale dovuta alla vista ha rispetto a quella dovuta al tatto nella percezione dello spazio; questo mediante un protocollo magistralmente descritto e coerente con la pratica scientifica che cerca di ricostruire fenomeni complessi smembrandoli nelle loro manifestazioni più semplici, per provare a giungere ai fondamenti elementari.

La fusione dei dati sensoriali in una rappresentazione unitaria finale, che avviene attraverso un complesso lavoro mentale, consente all’autore di ribadire il proprio punto di vista sull’“unità propria della vita spirituale”. Questo approccio verrà poi ripreso e sviluppato ne Il problema psicologico dello spazio pubblicato postumo nel 1961; i lavori di Bonaventura su questo tema nel loro complesso verranno considerati “contributo scientifico di primaria importanza” da Piaget.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Le sensazioni che più di tutte servono a darci notizia ed esatta cognizione degli oggetti del mondo esterno sono da un lato le sensazioni visive, dall’altro quelle tattili, muscolari, articolari, tendinee. Le une e le altre sono unite da così stretti legami, che nella nostra esperienza quotidiana possono con grandissima facilità sostituirsi a vicenda: se, nell’oscurità della notte, tocchiamo una sedia, la riconosciamo immediatamente al contatto, e ce la rappresentiamo mentalmente nella forma e nella grandezza in cui ci apparirebbe se la luce ci permettesse di vederla: così, quando vediamo un albero a distanza, siamo certi che, pur di avvicinarci quanto è necessario per toccarlo, proveremmo certe sensazioni di ruvidezza, di resistenza, di forma cilindrica etc.
Poichè le qualità dei varii sensi sono affatto disparate, è ovvio che soltanto per effetto dell’esperienza si stringono tra i diversi dati sensoriali quelle associazioni che ci permettono di servirci indifferentemente degli uni o degli altri per riconoscere gli oggetti per gli usi pratici della vita quotidiana. Ed è pure evidente come in tale processo di associazione e di unificazione si manifesti in alto grado l’attività sintetica della psiche umana, sempre intesa, in tutto il suo sviluppo, a porre coerenza, ordine, unità nella molteplice varietà dei dati sensoriali.

Scarica gratis: La vista e il tatto nella percezione dello spazio di Enzo Bonaventura.