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Nella forma definitiva e negli abbozzi, con le varianti delle diverse edizioni e con gli scritti illustrativi dell’autore.
Dall’incipit del libro:
Giova fissare alcune date. Il Carme in morte dell’Imbonati, la prima delle sue opere che il Manzoni reputasse degna della stampa, fu pubblicato a Parigi nel 1806. L’Urania, a Milano nel 1809. Poi, dopo un intervallo di sei anni, a Milano nel 1815, i primi quattro Inni sacri: la Resurrezione, composta il 1812, il Nome di Maria e il Natale, del 1813, la Passione, del 1815. Dopo altri cinque anni, la prima tragedia: Il Conte di Carmagnola, Milano 1820; e nel 1822, la seconda, l’Adelchi. Nello stesso anno, il quinto ed ultimo inno sacro, la Pentecoste. Intanto era venuto componendo: il proclama di Rimini, aprile 1815; lo scherzo L’ira d’Apollo; l’ode Marzo 1821, e il Cinque maggio. Dagli ultimi mesi del 1821 agli ultimi del 1827, il Manzoni fu tutto preso dalla composizione, correzione e stampa del Romanzo. Versi, dopo la Pentecoste, o non ne scrisse più o ne scrisse di tali (l’Epigramma sotto il ritratto del Monti e le Strofe per una prima comunione) che mutano in certezza il sospetto, che la bella e limpida vena si fosse presto essiccata.
L’Imbonati e l’Urania sono, per così dire, i documenti ufficiali di quello che io ebbi a chiamare «il noviziato poetico» del Manzoni: rappresentano autorevolmente il periodo dell’incertezza e delle titubanze, dei passi ricalcati sulle orme altrui, dell’imitazione tra pariniana e alfieriana, soprattutto montiana. L’Urania non era ancora pubblicata (solo il 5 ottobre il Manzoni avvertiva d’aver ricevuto da Milano i primi esemplari della stampa), e già il poeta se ne mostrava scontento.
Scarica gratis: Le tragedie, gl’inni sacri, le odi e altre poesie edite o inedite di Alessandro Manzoni.