Recensione di MANUELA MAGGI

Non è facilissimo scrivere una recensione a questo Io sono la nemesi di Alessandro Cartoni. In effetti mi sarebbe più facile scrivere di questo libro se non conoscessi personalmente l’autore.
Amo scrivere o parlare con gli amici di racconti e romanzi che ho letto e che mi sono, o non mi sono affatto, piaciuti. Quando (raramente) conosco lo scrittore, di solito ne parlo con lui dell’opera. In questo caso ho come una sensazione di essere spiata da qualcuno che non ha diritto di ascoltare quello che voglio dire, mentre parlo di qualcosa di intimo e personale. Ma cercherò di sbloccare la situazione perché di Io sono la nemesi, devo dire alcune cose a chi vorrebbe acquistare questo libro ma avrebbe bisogno di una motivazione in più.
Innanzi tutto non si tratta di un romanzo, ma di tre racconti lunghi o, come mi piace pensarli, di tre romanzi bonsai tutti centrati sulla solitudine dell’uomo.
Perché i protagonisti sono tre, ma anche se con il primo Cartoni si identifica, usando l’io narrativo, con il secondo colloquiae del terzo narra, in realtà si può parlare di loro come se fossero un’unica persona, un uomo che vive la sua solitudine in maniera unica e totalizzante.
Mi piace pensare che il mondo di quest’uomo sia come un appartamento di tante stanze e lui, con il cappello in mano, ne ha appena varcato la soglia; Rimane lì, il nostro protagonista a guardare gli altri che durante la loro vita attraversano l’atrio eappaiono alla sua vistaper poi scomparire in un’altra stanza entrando e uscendo dalle porte che si affacciano all’ingresso in cui lui staziona.
Attenzione non è un limbo quello in cui vive, perché dopo il suo ingresso l’uomo vive, socializza, lavora, intesse relazioni con le persone che incrociano la sua stanza; è indaffaratissimo in effetti a far credere che sta facendo il necessario per essere considerato dagli altri esattamente come gli altri si aspettino che sia, cercando nel frattempo la strada più breve per andarsene e farsi dimenticare.
Non è un misogino, non è colpa sua se viene circondato da mogli fragili, pseudo amanti aride, figlie e cognate risolute, anzi trovo che il suo continuo bisogno di confrontarsi con le donne celi in realtà l’ammirazione e il bisogno che prova per loro, da cui però è sempre in fuga non perché le tema ma perché è consapevole della sconfitta che ne immancabilmente arriverà dopo l’inevitabile scontro.
Sembra che l’io del primo racconto il colloquiale tu del secondo e lui del terzo ammicchino continuamente verso il lettore con un :«Ve lo avevo detto».
Io sono la nemesi è un incontro di lotta libera con un perdente annunciato.
La narrazione scorre asciutta, essenziale al ritmo degli avvenimenti che suscitano visioni e si susseguono veloci e nulla lasciano all’immaginazione del lettore.
È una cronaca ruvida e implacabile, leggendo la quale ci si lascia andare alla consapevolezza che la storia sia una e una sola e che la fine sia inevitabile; storie di vite mediocri, più trattenute che misurate, storie di donne e uomini ordinari, come noi.

(articolo pubblicato nell’ottobre del 2010 sul settimanale “L’azione”)

Alessandro Cartoni è nato ad Ancona nel 1964 ed insegna Materie Letterarienegli istituti superiori. Nel 2006 ha curato l’antologia di racconti Indiscipline. Sette storie tra i banchi di cui è anche coautore (Il Lavoro Editoriale). Vincitore ex aequo del premio «Città di Chieri» (2008) per la sezione racconto, sempre nel 2008 ha partecipato all’antologia noir Neromarche (Ennepilibri). È membro della «Carboneria letteraria» (http://www.carbonerialetteraria.com) con la quale ha pubblicato nel 2009 l’antologia Frittology(Perrone) e nel 2010 l’antologia Uomini a pezzi (Eclissi edizioni). Nel 2010 un suo racconto è stato pubblicato nell’antologia Onda d’abisso (L’Orecchio di Van Gogh). Collabora alla rubrica «Vivalascuola» del portale «La poesia e lo spirito» (http://lapoesiaelospirito.wordpress.com). Vive tra Fabriano e Macerata.

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