Il De magnalibus urbis Mediolani è un trattato scritto in latino sotto forma di cronaca nel 1288 da Bonvesin de la Riva, illustre poeta e scrittore milanese del XIII secolo.
Dal titolo (Della grandezza della città di Milano) si evince il contenuto panegirico dell’opera che, composta durante il periodo visconteo, vuole glorificare rendendole pubbliche la forza, la modernità e la ricchezza della città di Milano. Il testo integrale fu per lungo tempo ritenuto scomparso.
Il De magnalibus si compone di otto capitoli tutti di esaltazione della città di Milano, rappresentativi dell’orgoglio dell’Italia medievale dei Comuni. Il titolo di ognuno di essi contiene infatti la frase de commendatione Mediolani ed esalta Milano per una sua specificità: la sua posizione, le sue abitazioni, i suoi abitanti, la sua fertilità, la sua forza, la sua costante fedeltà, la sua libertà, la sua dignità. I primi quattro capitoli costituiscono la parte statistica, descrittiva e più significativa della situazione della città sul finire del Duecento, mentre i successivi sono essenzialmente storici e compilativi.
Bonvesin era proprietario di numerosi libri di storia e riporta con buona precisione i fatti per lui più recenti, tra essi quelli relativi alle spedizioni contro Milano sia di Federico Barbarossa che di Federico II che gli furono probabilmente riferite da testimoni. Tuttavia la parte storica ha minore importanza rispetto a quella descrittiva della città e del suo territorio, infatti Bonvesin, fratello della confraternita degli Umiliati, poteva avere accesso a notizie precise in quanto proprio gli Umiliati erano incaricati della tesoreria comunale e dell’esazione dei dazi.
Sinossi tratta e riassunta da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/De_magnalibus_urbis_Mediolani
Dall’incipit del libro:
A tutti i credenti nella religione cattolica nelle cui mani perverrà questo libro, frate Bonvesino dalla Riva augura salute e pace nel Signore; a tutti i traviati augura di raggiungere, colla grazia dell’Onnipotente, la via diritta.
Essendomi accorto che non solo gli stranieri, ma persino i miei concittadini, come addormentati nel deserto dell’ignoranza, ignorano la grandezza di Milano, stimai doversi venir loro in aiuto, affinchè, svegliati, veggano e comprendano quale, e di quanta ammirazione degna, sia la nostra città.
E così, nell’anno della Natività di Nostro signor Gesù Cristo 1288, ventesimo sesto di Governo del Venerabile Padre Ottone Visconti, Arcivescovo della Chiesa milanese, essendo Podestà il Magnifico e potente cavaliere Giaccone da Perugia, e il signor Matteo Visconti Capitano del popolo, ho composto questo libro; l’ho composto dopo avere con grande diligenza e non poca fatica investigata la verità, spontaneamente, senza esservi da alcuno indotto, senza la minima speranza di lucro, ma, direi quasi, per ispirazione divina; affinchè, lette e comprese le lodi di Milano, inspirate alla più pura verità, tutti quanti senz’ombra d’invidia, la amano rendano grazie a Dio; gl’invidiosi o si convertano, o nella propria invidia si contristino e consumino; poi gli stranieri tutti, apprendendo la nobiltà e la dignità de’ milanesi, imparino a rispettarli e ad onorarli in qualsiasi luogo, ad amarli e proteggerli; infine i miei concittadini, considerando di qual patria sian figli, non degenerino mai dalla sua nobiltà, non la disonorino con riprovevoli azioni.
Il testo è tratto da una copia in formato immagine presente sul sito “Digitami” della Biblioteca Comunale Sormani di Milano:
http://www.digitami.it/opera.do?operaId=332
Scarica gratis: Le meraviglie di Milano di Bonvesin de la Riva.