(voce di SopraPensiero)

 

La Sinfonia n°6, “Semplice” di Carl Nielsen è una composizione per orchestra scritta nel 1925.

Nell’ultimo periodo della sua attività creatrice, Carl Nielsen manifestò un crescente interesse per la musica da camera, dove risaltano con particolare evidenza le qualità sonore di ciascun singolo strumento.

Questo interesse trovò compiuta espressione nel Quintetto per strumenti a fiato, composto nel 1922, che rivela la versatilità del genio musicale di Nielsen; Robert Simpson nel suo libro Carl Nielsen Symphonist (1952) osservò come «egli si cimentò con successo in quasi tutti i generi musicali; era per temperamento uno scrittore vocale, e una profonda conoscenza del carattere umano, unita a una giusta valutazione delle situazioni drammatiche, resero più efficaci le sue opere».

Dopo il Quintetto, l’interesse per le sonorità cameristiche si manifestò anche in successive opere di Nielsen, come nel caso del Concerto per flauto (1925-26) e della sua Sesta Sinfonia, iniziata nell’agosto 1924 e terminata il 5 dicembre 1925; essa fu eseguita per la prima volta l’undici dicembre dello stesso anno a Copenaghen nel corso di uno speciale festival organizzato per celebrare il 60º compleanno del compositore avvenuto sei mesi prima.

Per la sua ultima sinfonia, Nielsen ritorna alla tradizionale ripartizione in quattro movimenti, cui aveva rinunciato nella Quarta e Quinta Sinfonia. Tale scelta non va considerata come un ritorno all’indietro rispetto al modernismo spinto della Quinta Sinfonia che tanto scandalo aveva suscitato; Nielsen innegabilmente rivela nella sua attività musicale una chiara disponibilità verso il futuro, particolarmente proprio in campo sinfonico dove si possono cogliere anticipazioni e rimandi ad un complesso clima europeo che dall’impressionismo si porta ad Arthur Honegger, si allinea per taluni aspetti a Ralph Vaughan Williams, fino ad anticipare persino Šostakovič.

Se il musicista danese rimase al di fuori delle strade maestre nel clima pur a lui propizio degli anni Venti, la sua solitudine operativa gli permise l’evoluzione di un linguaggio musicale, di una qualità armonica svincolata sia da Wagner che da Brahms. A chiarire i propositi dell’autore nel comporre la Sesta Sinfonia, valgono più di ogni cosa le parole dello stesso Nielsen che affermò di averla scritta «con la stessa gioia semplice per il suono puro come gli antichi compositori a cappella»; ogni accenno a un riferimento extra-musicale, come nel caso della Quarta Sinfonia, qui cede il passo al principio onnipotente della semplicità.

Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Sinfonia_n._6_(Nielsen)

Scarica gratis: Sinfonia n° 6 «Sinfonia semplice» FS 116 di Carl Nielsen.