(voce di SopraPensiero)

 

Sullo sfondo della brutale oppressione spagnola nelle Fiandre esercitata dal Duca d’Alba, tra persecuzioni di presunte streghe e stragi crudeli e senza senso, Timmermans racconta la vita di Pieter Bruegel così come la può ricostruire dai pochi dati certi a disposizione e compone un romanzo biografico descrivendo l’arte e gli amori del protagonista filtrandoli attraverso le sensazioni suggerite dai capolavori del grande pittore fiammingo. Abbiamo così la percezione chiara di cosa rappresentassero all’epoca i dipinti “sovversivi” e “dissacratori” di Bruegel e del perché non trovassero il consenso neppure dei suoi maestri tesi a seguire i dettami del Rinascimento italiano. La satira verso i potenti e i ricchi che ancora oggi traspare dai suoi dipinti ci appare ora più chiara inserita nell’appropriato contesto storico e di vita.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Il piccolo pesco tutto stellato di rosei fiori, sotto il quale la madre incinta era intenta a preparare il burro, brillava di sole e di pioggia. Il gallo raggiante cantava con voce prolungata. Proprio in quel momento Pieter volle uscire dal grembo di sua madre. Fu avvolto in fasce nell’osteria «La terra promessa».
Sul tetto c’era un nido di cicogne e in alto, al di sopra, si stendeva l’arcobaleno…
Mentre la madre sedeva sul letto e porgeva al piccolo il seno turgido di buon latte, le lacrime brillavano nei suoi occhi: ella vedeva laggiù nel camposanto la croce nera e il piccolo tumulo sotto cui giaceva da un mese suo marito.
Era la vedova di un contadino scarno, che aveva lavorato molto e parlato poco; però prima di morire le aveva detto sospirando: «Peccato che il nostro unico figlio venga quando siamo già vecchi… e che io non possa più vederlo… Se è un maschio, fanne un marinaio… anch’io avrei voluto essere un marinaio…».
Ed ora ella rispondeva con tristezza al marito morto, come se egli sedesse accanto al suo letto lisciandosi la barba color di stoppa: «Ah, Teodoro, io ho quasi cinquant’anni! Prima che il bambino faccia la prima comunione, io sarò da molto sotto terra».
Accanto, nell’altra stanza, la vita dell’osteria proseguiva come al solito, diretta di tanto in tanto dalla levatrice e vestitrice di cadaveri Jo Kratzer, che aveva diritto al primo sorso di ogni bottiglia. Questo sorso durava sempre parecchio e la sera essa se ne andava zoppicando verso casa col naso arrossato. Dopo la prima visita in chiesa, che fu festeggiata con pane all’uvetta e bionda birra, la madre tornò a servire nell’osteria con il bimbo in braccio.

Scarica gratis: Bruegel di Felix Timmermans.