La Mistica Giovannea si inserisce nel trittico delle opere di Omodeo sui problemi delle origini del cristianesimo, seguendo La storia delle origini cristiane e Paolo di Tarso apostolo delle genti.
Con la consueta meticolosità Omodeo inquadra il quarto vangelo operando innanzitutto una sintesi della critica esistente sul tema, che, secondo l’autore, si cristallizza su tre fronti, quello teologico-ecclesiastico, quello relativo alla storia delle religioni e quello che sottolinea principalmente la struttura letteraria dei testi. Partendo quindi dalle particolarità del quarto vangelo rispetto ai vangeli sinottici, ne scruta il ruolo avuto nella tradizione gnostica. La scoperta dei manoscritti di Qumran è del 1947 e ovviamente Omodeo non può godere nel suo lavoro della nuova luce che questi hanno portato sull’interpretazione del vangelo giovanneo, ma in un certo senso le intuizioni dell’autore risultano precorritrici. Nella seconda parte viene preso in esame il dibattito sull’identità dell’evangelista, rifacendosi come consuetudine al testo di Papia e sostenendo la tesi della non identità del Giovanni evangelista (il prediletto) e Giovanni di Efeso, autore di Apocalisse.
Il volume è completato dal testo integrale del quarto evangelio e delle tre lettere di Giovanni.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
La presente opera continua idealmente la mia Storia delle origini cristiane, ma procede con diverso ritmo e su diversa scala.
Ho dovuto soffermarmi più a lungo, con minuzia analitica e con maggiore sforzo penetrativo ed esegetico, ad intendere un documento capitale della storia cristiana, come il IV evangelio: dal quale pende la piena intellezione del mito cristiano, della coscienza ecclesiastica, e dell’ulteriore storia del dogma: che per tanta parte altro non è che l’esegesi più o meno fedele, più o meno arbitraria delle due grandi affermazioni liriche del prologo giovanneo: l’eterna generazione del Logos da Dio Padre, e la incarnazione.
Che cosa apporti di nuovo questo mio lavoro su tutta la sterminata letteratura giovannea, non sta a me definire, nè, forse, anche volendolo, potrei farlo. Posso però dire quale è stato l’intendimento precipuo della mia lunga ricerca. Ho cercato di raggruppare insieme tre diversi indirizzi critici che si svolgono in linee divergenti, e dalla cui unilateralità credo derivino molte delle insufficienze della critica giovannea. Uno di questi indirizzi si sforza d’intendere l’evangelio giovanneo esclusivamente come documento ecclesiastico, nella sua teologia, (e come interpretazione teologica esclude assai spesso il rilievo religioso). Un altro si affatica ad intendere i concetti basilari dell’evangelio nei nessi con tutta la storia delle religioni – religionsgeschichtlich, come si dice comunemente -, e poco sente i problemi della particolare storia cristiana.
Scarica gratis: La mistica giovannea di Adolfo Omodeo.