Podcast: Apple Podcasts | RSS
(voce di SopraPensiero)Pubblicato La guerra nell’aria di Herbert George Wells.
Bert Smallways è un ragazzo comune, scontento di sé, che vuole uscire dal piccolo ambiente in cui vive, e sogna; ma il suo orizzonte è così limitato che che anche i suoi sogni sono piccoli. Curioso ed entusiasta dei nuovi mezzi di locomozione, riesce a comprarsi una motocicletta e avvia con un amico un’impresa di noleggio di biciclette.
Ed ecco che per uno strano intrecciarsi di circostanze si trova a volare intorno al mondo su una macchina volante, dalla quale assiste ad immani distruzioni, prima di tutto a quella terrificante di New York. Divampa la guerra dell’aria, che coinvolge tutte le nazioni.
Le avventure di Bert servono però all’autore per far riflettere sulla cecità degli uomini che, esaltati dal progresso, dall’immenso sviluppo che coinvolge tutti i settori, considerano il proliferare di armi sempre più potenti come un trascurabile accessorio. «Accumulavano gli esplosivi ed il macchinario di distruzione; lasciavano crescere le loro gelosie nazionali; assistevano ad un costante inasprimento degli odii di razza mentre le razze si avvicinavano di più» […] Camminavano cioè verso la catastrofe.
Ma la storia di Bert è a lieto fine. Quella del mondo […] chissà […]
Sinossi a cura di Catia Righi
Dall’incipit del libro:
— Questo progresso continua, – disse mister Tom Smallways. – E non avreste creduto che potesse continuare, – egli soggiunse.
Mister Smallways fece quest’osservazione molto tempo prima che cominciasse la guerra nell’aria. Egli stava seduto presso la siepe in fondo al suo giardino, ed osservava i grandiosi gasometri di Bun Hill, con uno sguardo che non esprimeva biasimo, ma neppure approvazione. Sopra il gruppo dei gasometri apparvero ad un tratto tre oggetti di una forma strana, delle vesciche avvoltolate, che ondeggiavano e giravano attorno a se stesse, diventando sempre più grosse e più rotonde: erano dei palloni, che si stavano gonfiando per l’ascensione che l’Aero-Club dell’Inghilterra meridionale faceva nel pomeriggio d’ogni sabato.
— S’innalzano ogni sabato, – disse il suo vicino mister Stringer, il lattaio. – Appena ieri, per modo di dire, tutta Londra si riversava nelle vie per andare a vedere un pallone che saliva nell’aria, e adesso ogni piccola città di provincia ha le sue escursioni […]. cioè, le sue ascensioni settimanali. Sono state la salvezza delle Compagnie del gas.
— Sabato scorso ho tolto dal mio campo tre carrettate di ghiaia, – disse mister Tom Smallways. – Tre carrettate! che essi si portarono su come zavorra. Alcune piante vennero spezzate ed altre atterrate.
— Dicono, che salgono pure le signore.
— Chiamiamole pure signore, – ribattè Tom Smallways. – Però, non corrisponde alla mia idea di una signora, una donna che vola per aria gettando della ghiaia sulla gente. Non è così che sono abituato a figurarmi le signore.