(voce di SopraPensiero)

“Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”. La frase è quella celebre del film Ecce bombo di Nanni Moretti, ma non è poi così strano immaginare Bob Dylan che riflette sulla stessa questione, magari durante le due settimane passate nel silenzio prima di comunicare all’Accademia Svedese che avrebbe accettato il premio, oppure mentre si trovava al telefono con Sara Denius, segretaria permanente del premio, a cui il cantautore americano ha comunicato l’impossibilità di partecipare alla cerimonia di premiazione per non meglio precisati impegni. Qualche accademico non ha saputo trattenere la propria indignazione, ma quel che è assegnato è assegnato.

Fin qui la vicenda è ben nota, ma giusto ieri l’autore di Knocking on haevens door ha deciso (coerentemente) di concedere il bis, declinando l’invito del presidente Obama (Nobel per la Pace) all’incontro con i Nobel americani. Un’assenza che ha reso necessario l’intervento del portavoce della casa bianca Josh Earnest, che ha ricordato il “piacevole” incontro tra Obama e Dylan del 2012, quando l’eccentrico autore aveva ricevuto la Medaglia della Libertà.

Una storia di assenze, quella di Bob Dylan, che potrebbe dare adito a facili condanne condite di moralismo, ma dalle quali forse sarebbe meglio astenersi in attesa di sentire (siamo fiduciosi) le sue prime dichiarazioni. Per adesso, dobbiamo ammetterlo, l’assenza ha colpito tutti, e lo si è notato “di più”.