Dall’incipit della tesi:

L’opera di introduzione svolta da un qualsiasi narratore o scrittore può prefiggersi degli scopi che, nell’atto del narrare o dello scrivere, possono essere realizzati e pienamente condivisi dal lettore e dal commentatore, od al contrario biasimati, non aiutando quindi a comprendere ciò che si voglia compiere.
Introdurre è vocabolo dall’etimo squisitamente latino, ed indica il passaggio da una fase embrionale e marginale ad una pienamente visibile, rappresentabile e quindi analizzabile.
È un atto d’ammissione delle circostanze presenti e future, ma serve anche alla presentazione degli eventi e degli scritti che sono successivi al documento prodotto od all’evento accaduto.
Può inoltre l’introduzione assurgere al ruolo d’avvicinamento, in senso preparatorio e propedeutico, a fasi sempre più complesse ed articolate del linguaggio e della narrazione.
Ma l’introduzione è, soprattutto, intra-ducere, quindi condurre, con abilità, destrezza ed esaustività, all’interno di, e non limitarsi a ciò che appare.
Introdurre pertanto un’intera tesi, suddivisa simbolicamente in sette capitoli, che affrontano tutti lo stesso tema, ma con entità e differenze quantitative e qualitative notevoli, con un crescendo storico linguistico, è lo scopo che vorrei realizzare.
Se il tema è poi quello dell’omosessualità, intesa non come mero fenomeno sociale o come atto sessuale esperito da adulti consenzienti o praticato da un adulto su un minorenne consenziente o meno, l’argomento diventa più intrigante, soprattutto quando e se crea ansie e reminiscenze e forse anche diletto in coloro che ascoltano ed in coloro che leggono, e non solo in coloro che lo affrontano con interesse di ricerca e di approfondimento.

Relatore: prof. Domenico Carzo, correlatore: prof. Saverio Siciliano. Università degli Studi di Messina, facoltà di Scienze Politiche. Anno accademico 2000-2001.

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