Dall’incipit della tesi:
Alla disponibilità sempre maggiore di architetture MIMD a memoria distribuita ed al crescente interesse per il loro utilizzo non ha corrisposto uno sviluppo del tutto adeguato delle metodologie e degli strumenti di programmazione. La carenza di ambienti di programmazione «general-purpose» costituisce, quindi, in questo momento, il principale ostacolo ad una diffusione di tali sistemi.
Attualmente, i programmatori devono spesso gestire esplicitamente aspetti relativi alle caratteristiche hardware/software della specifica architettura utilizzata, ottenendo codice che risulta difficilmente portabile in quanto in esso è presente un insieme di dettagli dipendenti fortemente dall’architettura stessa e dal suo ambiente di programmazione.
Per superare tali difficoltà, uno degli approcci che si sta rivelando particolarmente interessante, è basato sui linguaggi concorrenti ad oggetti che, oltre a promuovere l’applicazione efficace delle moderne tecniche di ingegneria del software, mostratesi valide già nello sviluppo di programmi sequenziali complessi e di grosse dimensioni, si abbina agevolmente al parallelismo in quanto gli oggetti con la loro autonomia logica possono facilmente essere considerati delle unità naturali di esecuzione parallela.
Il modello computazionale degli attori, entità che incapsulano dati e codice e che interagiscono per mezzo dello scambio di messaggi, si è naturalmente e da lungo tempo proposto come base per la programmazione concorrente orientata agli oggetti. Oltre alla evidente natura di oggetti degli attori, le primitive del modello formano un semplice ma potente insieme su cui costruire un ampio spettro di astrazioni di più alto livello e di paradigmi di programmazione concorrente. Diversi linguaggi sperimentali basati sul modello degli attori sono stati proposti, ma non hanno avuto grande diffusione in quanto introducono spesso notazioni del tutto nuove e soffrono chi di scarsa integrazione nell’approccio orientato agli oggetti, chi della mancanza di implementazioni portabili e ragionevolmente efficienti, chi infine della scarsità di esperienze d’uso nello sviluppo di applicazioni significative.
Relatore prof. Wilma Russo e Michele Di Santo, anno accademico 1994/95, Università degli Studi di Salerno, Facoltà di Ingegneria, corso di laurea in Ingegneria Elettronica.