(voce di SopraPensiero)

 

Dopo il delitto di Quimper, Julien e Michelle sono in fuga. Non che non se l’aspettassero: era chiaro che sarebbe andata così. Quello che non si aspettavano è che la latitanza con la quale convivono ormai da due settimane – paradossalmente: non è forse il mare aperto quello che contemplano insieme? – sia brutta come una specie di prigione. Ma, soprattutto, non si aspettavano il tradimento di Charles; e adesso, la barca che avrebbe dovuto portarli lontano non è dove dovrebbe essere: come faranno a fuggire?
Il commissario Lucien Bertot – che per diversi aspetti ricorda certi suoi predecessori, con quella gran «voglia di farla finita» (à la Lincoln Rhyme), l’amicizia con certe prostitute (che richiama il Bordelli di Vichi) – è uno che non molla: ha una concezione tutta sua del crimine e del castigo (per questo familiarizza tanto facilmente con certi reietti che nel crimine ci sono nati, loro malgrado, e litiga spesso e volentieri con i graduati suoi superiori, troppo propensi a fare della legge una questione in bianco e nero, quando non addirittura di «casta») e non perdona chi – potendo scegliere diversamente – si attarda a recar danno al prossimo. Un romanzo che mette insieme il pugilato e la politica, dove vena romantica e tinta noir crescono insieme sostenendosi bene a vicenda. Ottima la cura editoriale del volume, dalla grafica di copertina (con bandelle) all’acclusa mappa del viaggio in Bretagna.

Gianluigi Schiavon, nato a Padova, vive a Bologna. Scrittore e giornalista, lavora al Quotidiano Nazionale (Il Resto del Carlino – La Nazione – Il Giorno), dove è responsabile della redazione Interni-Esteri. In passato ha lavorato a la Repubblica, Il Gazzettino di Venezia e per vari periodici. Ha pubblicato i romanzi 50 minuti. L’inganno nel cassetto e Il bambino del mercoledì (entrambi per Giraldi Editore).


G. Schiavon, La fuga. Delitto in Bretagna, ed. Giraldi, 2015.

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.