(voce di SopraPensiero)

Pubblicato Nell’America meridionale e I vantaggi della degenerazione di Gina Lombroso.

Dall’incipit del libro de Nell’America meridionale:

Come avete trovato il Brasile? Vi avete visto davvero i fiumi più grandi del mare, e le foreste vergini, e le scimmie arrampicate sugli alberi, e il caffè ed il cautciù, e la canna da zucchero, e le miniere di diamanti, e la pesca delle balene? Abituato alla piccolezza dei nostri paesi, l’Europeo che non ha attraversato l’Atlantico non può immaginare che esista uno Stato più grande dell’Europa, uno Stato del quale i nostri grandi transatlantici in 10 giorni di navigazione riescono appena a percorrere le coste, uno Stato nel quale due città, Bahia e Rio Grande del Sud, distanno una dall’altra più che non l’America dall’Europa; uno Stato nel quale trenta ore di ferrovia non bastano per oltrepassare i contrafforti che ne separano la parte montuosa dalle coste. Come parlare quindi complessivamente di un paese più vasto dell’Europa, più vario forse dell’Europa e dell’Africa, che ha in sè tutti i climi, quasi tutte le razze, quasi tutte le varietà della natura? La bellezza della natura, la varietà, la profusione di questa bellezza, ecco forse l’unico elemento comune a tutto il Brasile, alla parte almeno che abbiamo visitata e di cui abbiamo sentito parlare; ecco forse la differenza essenziale fra il Brasile e l’Europa.