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(voce di SopraPensiero)L’ultima persona che vorrebbe incontrare è Corinne, che ha avuto tra i piedi per tutta la gioventù; ma a volte le circostanze decidono per noi, e quando si ritrova senza più un tetto sulla testa, Eleonora è costretta ad andare a vivere (provvisoriamente, s’intende) a casa della sua vecchia coinquilina non-sorella, e del suo compagno Alessandro. Innamorarsi di lui è un attimo; ancor meno lo è perdere la testa per suo fratello, Emanuele, anch’egli sentimentalmente impegnato (anche se, nell’avanzare in situazioni ambigue, tutti i rapporti tendono a farsi sempre più ambigui), che la inizia al noto (ma mai abbastanza esplorato) piacere della costrizione sessuale. Eppure non è tutto qui: che cos’è quel misterioso segreto che unisce e divide tanto fortemente i due fratelli?
Una dimora estranea e straniante in cui nulla è come sembra; «il senso del possesso che fu prealessandrino» (Battiato); lei che scende le scale come in trance; i suoi pensieri che defluiscono istantaneamente, insieme al sangue, tutti nell’utero. I topos del romanzo erotico – da Sade a E.L. James – ci sono tutti. Ma criticare questo libro per la sua non eccelsa qualità letteraria sarebbe fuori luogo: perché è chiaro che Bilotti non si pone l’obiettivo di scrivere come Italo Calvino (anche lui autore Einaudi), ma di pubblicare una storia – anzi, una trilogia: l’editore ha già pronte le altre due puntate – erotica (molto) dai risvolti noir (poco). In questo senso l’operazione è riuscita e certamente non deluderà: tra cavalli all’aria aperta, sudore e promiscuità c’è da star sicuri che l’autrice riuscirà ad incontrare i gusti del pubblico.
S. Bilotti, L’oltraggio, ed. Einaudi, 2015.