Pubblichiamo una recensione di Salvatore Proietti uscita sul n.31 della rivista “Alpha quadrant”.
Paolo Agaraff, Il sangue non è acqua, Pequod, Ancona 2006 – p. 127, € 13,40
A Isola Mortorio, al largo della Sardegna nordorientale, si raccontano storie misteriose, provenienti dal passato e dall’America. Siamo nel 1930, e un gruppo di persone si radunano in occasione di un’eredità. Da una parte, abbiamo un incrocio fra thriller e giallo classico alla Agatha Christie, con una serie di omicidi dei parenti lì riuniti. Ma c’è altro, di cui è traccia un diario del primo Ottocento, una storia marinara in cui un immigrato sardo arriva alla Nantucket di Moby-Dick e della caccia alla balena, viaggia negli oceani e incontra eventi arcani. Mentre il diario si conclude a Innsmouth, uno dei luoghi più conosciuti nella geografia orrifica di H.P. Lovecraft, i segni della cosmogonia lovecraftiana si estendono alla trama parallela ambientata nella nostra Italia quotidiana dell’era fascista.
Lovecraft è stato usato in tanti modi, nella letteratura, nel cinema, nel fumetto e nei giochi, anche in Italia. In pochi, però, hanno creato un’ambientazione lovecraftiana pienamente italiana, come in questo brillante romanzo di Paolo Agaraff, già autore, per lo stesso editore, di Le rane di Ko Samui (2003).
Fra i luoghi dell’immaginario «notturno» italiano, la Sardegna si sta rivelando una delle fonti più produttive e sorprendenti. Ambientazione di gialli e noir ben oltre i limiti del grottesco, come quelli di Marcello Fois e Giorgio Todde, la Sardegna è anche lo sfondo dei racconti horror di Nicola Verde, e non va dimenticato Il mistero dell’inquisitore Eymerich di Valerio Evangelisti, in cui lo straordinario sincretismo di miti e leggende sarde apriva la strada a un’inquietante parabola sul potere.
Forse sono meno audaci le ambizioni del trio di autori anconetani (Gabriele Falcioni, Roberto Fogliardi e Alessandro Papini), appassionati di giochi di ruolo e di narrativa fantastica, che si firma sotto lo pseudonimo di Paolo Agaraff. Ma nella creazione di un luogo italiano catalizzatore dell’orrore lovecraftiano, in una costa gallurese non meno frastagliata dalle penetrazioni del soprannaturale di quella del New England, l’incubo è in perfetta consonanza con uno sfondo, passato e presente, permeato di violenza nascosta sotto la superficie.
Una letteratura popolare italiana radicata nel paesaggio nostrano sta cominciando a prendere forma anche nell’orrore. La Mortorio del mondo reale è stata quasi sempre un’isola disabitata, ma Il sangue non è acqua la rende uno dei primi insediamenti importanti nelle spedizioni italiane di esplorazione del fantastico-orrifico.
Anche la forma stessa – davvero inusuale soprattutto da noi – di una collaborazione a sei maniè un bell’ideale di artigianato letterario collettivo che ci piacerebbe diventasse un modello.
Per finire, ricordiamo che il sito www.paoloagaraff.com contiene una pagina da cui si accede agli scenari di un possibile gioco di ruolo basato sul romanzo, e a una sceneggiatura del romanzo: una dimensione multimediale della letteratura che può indicare una strada anche per altri. E che, ne siamo certi, continueremo a percorrere insieme a Paolo Agaraff.
SALVATORE PROIETTI
LINK
- Il sito di Paolo Agaraff: http://www.paoloagaraff.com
- Intervista rilasciata da Paolo Agaraff a “paginatre” nel 2006: https://paginatre.it/?p=127
- Un romanzo del… “figlio” di Paolo Agaraff: https://paginatre.it/?p=1119
- Il sito della casa editrice PeQuod: http://www.pequodedizioni.it
- Il sito dell’associazione culturale “Deep space one”, che pubblica la rivista “Alpha quadrant”: http://www.ds1.it/
- Per acquistare il romanzo presso la libreria online “Webster”, partner di “Liber Liber”: http://www.webster.it/libri-sangue_non_acqua_agaraff_paolo-9788887418859.htm?a=337441