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(voce di SopraPensiero)Il territorio del Bel Paese diminuisce alla velocità di otto metri quadrati al secondo. Che fine fa? Viene coperto dal cemento dei palazzi e dall’asfalto delle strade, continuamente in costruzione, spesso in spregio di qualsiasi considerazione di opportunità, di estetica, di sostenibilità ambientale (per non dire di quando avviene invece in aperta violazione delle leggi esistenti – nel caso dell’abusivismo).
È un cancro che si estende inesorabile, che si nota poco perché silenzioso, ma che proprio come il tumore attenta alla nostra vita: perché la terra non è rinnovabile, non è infinita e non è indistruttibile. E, dettaglio non trascurabile: la terra ci serve per mangiare.
Dall’alto della sua esperienza sul campo nella qualità di pubblico amministratore, Domenico Finiguerra – dal 2002 al 2012 sindaco del Comune di Cassinetta di Lugagnano (MI), primo ad adottare un piano regolatore che blocca il consumo di territorio – autore di 8 mq al secondo. Salvare l’Italia dall’asfalto e dal cemento (ed. EMI), ci parla dei danni del consumo di territorio e di come potremmo evitarli, saltando sia le trappole della mentalità speculatrice (cui non mancano slogan e falsità per legittimarsi) sia gli eccessi di un ambientalismo intransigente.
Domenico Finiguerra ha ricevuto il premio Bruno Carli della Valsusa Filmfest, il premio Campione per l’ambiente della Provincia di Milano e il Premio Nazionale Personaggio Ambiente.
D. Finiguerra, 8 mq al secondo. Salvare l’Italia dall’asfalto e dal cemento, ed. EMI, 2014, pp. 64, euro 4,50. Collana «Gli infralibri».