Una storia vera, un romanzo partigiano. Fulmine è oltre il ponte

3078

Alcuni anni fa decisi di raccogliere le testimonianze di mio nonno, Ciro Domenichini, classe 1922, partigiano combattente del battaglione Val di Vara, formazione partigiana inquadrata nella Colonna Giustizia e Libertà, operante nella IV zona operativa ligure (Lunigiana). Fulmine, questo il suo nome di battaglia che da il titolo al libro, fu insignito del “Brevetto Alexander“, fu decorato con due croci al merito di guerra per l’attività partigiana e con la medaglia commemorativa della guerra di Liberazione. In occasione del 70° anniversario della Liberazione, all’età di 94 anni, ha ricevuto la Medaglia della Liberazione, onorificenza creata dal Ministero della Difesa per la ricorrenza e conferita ai partigiani combattenti in vita. Dai suoi racconti sulla sua esperienza di partigiano, proseguii nel cercare altre testimonianze, ascoltando altri componenti della mia famiglia rimasti in vita, testimoni di quel periodo storico, come le sue sorelle, suoi fratelli, la moglie.

Iniziai questo lavoro mosso dal desiderio di non lasciare alla tradizione orale un patrimonio di memoria da custodire e man mano che questo “diario” prendeva forma mi resi conto del puzzle che avevo tra le mani, un insieme prezioso e disarticolato nel tempo, ricordi così nitidi distribuiti casualmente nelle narrazioni di chi le ha vissute. Fu logica conseguenza quella di intraprendere un lavoro parallelo di ricerca, negli archivi di Stato (Genova, La Spezia, Massa-Carrara) e all’Istituto Storico della Resistenza spezzina, dove non solo riuscii a ricomporre la cronologia degli eventi, ma ebbi l’occasione di consultare documenti originali che consentirono di assumere informazioni importanti, in grado di dar forma e tratto ai personaggi che hanno accompagnato il protagonista (il cui nome di battaglia fu per l’appunto Fulmine) in questa sua vicenda. A questo si aggiunsero ulteriori testimonianze, di coloro i quali vissero quel tratto della nostra storia, da angolazioni diverse, anziani di oggi che al tempo erano poco meno che saltafossi, e che mi raccontarono i loro ricordi.

Non ebbi alibi e all’incontro di testimonianze, della ricerca storica e documentale, prese vita il manoscritto di un romanzo partigiano, che racconta la Resistenza attraverso chi l’ha combattuta, una storia di soldati e non di generali, dove senza retorica celebrativa emergono tratti fondamentali di quei momenti, a partire dalla scelta morale che uomini e donne, nate ed allevate in un regime come quello fascista, abbiano compiuto una scelta morale che ha portato loro a contribuire alla Liberazione del paese. Una storia in cui si narra del popolo e non dei re, dove i fatti realmente accaduti si fondono con le emozioni di chi le ha ascoltate fin da bambino, con la descrizione dei paesaggi ed i luoghi in cui hanno lottato i partigiani, con la ricerca documentale che l’ha impreziosita, cadenzata dai versi di Italo Calvino, Oltre il ponte.

Nulla poi sarebbe accaduto se non avessi incontrato i ragazzi di Scampia, della  Marotta&Cafiero Editori, storica casa editrice napoletana che, dal 2011, è gestita dai giovani dell’associazione Voci di Scampia (Vo.di.Sca), una realtà di impresa sociale che fa della cultura un elemento di per la lotta per la legalità, concependola come bene comune. Con loro abbiamo organizzato un percorso di crowdfunding, una produzione dal basso, dove i futuri lettori sono stati coproduttori.

L’incontro di questa storia partigiana, di questo progetto di ricerca e di memoria, con una realtà editoriale che pratica quotidianamente i valori nati dalla Resistenza, ha dato vita ad un percorso che ha come minimo comune denominatore la difesa di quei valori, per costruire un futuro in cui Giustizia, Libertà ed Uguaglianza siano i pilastri fondamentali di una società che non deve dimenticare. Non solo un’opera in cui si fondono le testimonianze con le emozioni di chi le ha ascoltate, in cui la ricerca documentale è servita a dare fisionomia ai personaggi e struttura al racconto, ma l’idea di custodire una memoria importante della nostra storia, raccontandola come è stata vissuta, senza retorica, senza celebrazioni, ma con semplicità ed umanità, compiendo scelte dolorose ma consapevoli, attraverso i drammi della guerra.

Dettagli

Titolo: Fulmine è oltre il ponte
Sottotitolo: Vite sospese al di là della Linea Gotica
Autore: William Domenichini
Anno: 2018
Pagine: 356
Formato: 14 x 21 cm
Carta: Revive Natural, riciclata al 100%
Inchiostro: Ecologico a base vegetale
Licenza: Creative Commons 3.0
ISBN:  978-88-97883-86-9

Sinossi

5 settembre ’43. Ciro ha poco più di vent’anni e si trova con il suo plotone vicino al Brennero, quando i comandi dell’esercito sembrano svanire nel nulla. Inizia l’odissea di un soldato sbandato, ignaro di ciò che sta accadendo, in un paese occupato da alleati che improvvisamente diventano nemici. Raggiunge casa, in un paesino vicino alla Spezia, ma nonostante l’armistizio la guerra non è finita. I tedeschi sono ovunque, i fascisti si riorganizzano. Ritrova i suoi coetanei, anch’essi sbandati, ed iniziano ad organizzarsi clandestinamente. I nazifascisti li chiamano banditi, la gente patrioti e Ciro diventa il partigiano Fulmine.

Sabotaggi, fughe, combattimenti, guasconate si intrecciano in vicende riaffiorate dai racconti di un nonno che ha combattuto la lotta partigiana, tra monti e valli della Lunigiana, storie in cui si racconta del popolo e non dei re, dove i fatti realmente accaduti si fondono con il romanzo di chi le ha ascoltate, evocato dalle emozioni suscitare tra paesaggi e ricordi, curate da una ricerca documentale che li ricolloca cronologicamente nel quadro storico in cui si sono svolte. Storie di scelte, compiute con la coscienza di essere dalla parte giusta e cadenzate dai versi di Italo Calvino: “Non è detto che fossimo santi, l’eroismo non è sovrumano. Corri, abbassati, dai balza avanti! ogni passo che fai non è vano”.