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È indubbio che tutto ciò che viene scritto a caldo, come un articolo di cronaca, su fatti di profonda valenza politica, può suscitare chiavi di lettura che, necessariamente, con il passare del tempo, richiedono, impongono la lettura di altre chiavi di lettura.
È questo il caso della raccolta di articoli Una pagina di storia, di Daniele Oberto Marrama, eccentrico personaggio della Napoli tra Ottocento e Novecento e poliedrico scrittore e giornalista. Nel breve volume è riunita una decina di articoli di giornali, scritti da Marrama in tempi diversi ma tutti dedicati al processo all’anarchico Francisco Ferrer, giustiziato dalla monarchia spagnola.
Il 13 ottobre 1909 venne fucilato a Barcellona, nella fortezza di Montjuïc, il pedagogista anarchico Francisco Ferrer y Guardia (1859 – 1909), ritenuto fomentatore della Semana tragica, che aveva incendiato la Spagna e in particolare la Catalogna, provocata dalla popolazione che si opponeva ad una guerra coloniale ritenuta ingiusta. Ferrer era stato colui che aveva teorizzato e in parte realizzato una scuola – la Escuela Moderna – veramente laica, libertaria, scientifica nell’insegnamento e mai coercitiva nei metodi. Il suo sogno finì a seguito di un processo che secondo Marrama fu impeccabile e secondo altri fu una farsa, sostenuta da prove artefatte.
Se la risposta di Marrama fu di altissima lode per l’azione di giustizia condotta dal re e dal governo spagnoli e di accesa condanna del personaggio Ferrer, il mondo intellettuale, libertario, stigmatizzò fortemente l’uccisione di uno studioso repubblicano, socialista, libero pensatore, antimilitarista. La lettura di questo pamphlet non può che suscitare il desiderio di ampliare la nostra conoscenza dei fatti e delle persone coinvolti.
Sinossi a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi
Dall’incipit del primo articolo Il delitto. L’ora della verità (4 agosto 1909):
Una torbida e tragica ora ha imperversato sulla vecchia e gloriosa terra del Cid: uno di quei soffi di ribellione cieca e violenta che sembrano convulsioni di un popolo e che erompono improvvisi, e si propagano, e conquistano terre e città come un contagio di follia, e bagnano il suolo di sangue fraterno. Una folla di donne e di fanciulli, all’avanguardia di un esercito di ribelli, ha divelto i binari delle ferrovie, ha demolito i ponti, ha rivolto le armi contro gli stessi soldati ai quali voleva far salva la vita, impedendo che partissero per il Marocco, dove la bandiera spagnuola era stata crivellata di colpi e spruzzata di sangue generoso, nell’impeto della reazione dei Mauri: una plebaglia inferocita ha scatenato le sue furie contro le chiese e i conventi, incendiando, ferendo, uccidendo religiose innocenti e tranquilli sacerdoti; e tutto questo in nome di una protesta contro la guerra, di una ribellione contro l’ordine di partenza di nuove truppe, di un rifiuto energico a un’azione militare che lavasse l’onta della sconfitta e risollevasse la bandiera nazionale piegata sopra un mucchio di morti.
Scarica gratis: Una pagina di storia di Daniele Oberto Marrama.