Corrado Barbagallo ha scritto su diversi argomenti storici, ma il suo campo di studi era la storia romana. In questo testo del 1913 si occupa del periodo successivo alla morte di Nerone, da giugno 68 a gennaio 69 d. C., in cui l’impero è stato tenuto da Galba, un periodo tumultuoso segnato da rivolte, congiure e un diffuso malcontento sociale.

L’ossimoro del titolo (impero repubblicano) è giustificato dal tentativo di Galba, uomo di formazione repubblicana, di ripristinare alcuni principi e valori dell’antica repubblica all’interno della struttura imperiale. Le sue riforme – la riduzione delle spese pubbliche, l’austerità della corte, la persecuzione dei delatori, il tentativo di limitare il potere dei pretoriani – erano tutte ispirate da un ideale di moralità e rigore che si rifaceva al passato repubblicano. Le stesse riforme finirono però per minare lo stesso potere di Galba, e la sua tragica fine dimostra l’impossibilità di conciliare pienamente i principi repubblicani con la realtà dell’impero. La sua caduta rappresenta il fallimento di un “esperimento di impero repubblicano” e la vittoria delle forze che spingevano l’impero verso una forma di governo sempre più autocratica.

Sinossi a cura di Claudio Paganelli

Dall’incipit del libro:

Gli ultimi anni del governo di Nerone non erano scorsi lieti, nè per le sorti dell’impero, nè per la personale tranquillità di quest’ultimo imperatore della casa Giulio-Claudia, che da gran tempo reggeva la ponderosa eredità di Augusto, e che tanti giorni felici aveva avuti nella sua carriera imperiale; tanti odii, tanti entusiasmi, tanti amori, volta a volta aveva suscitati, traditi, riconquistati.
La grande reazione, che fra breve doveva insorgere da ogni parte, era ormai manifesta per segni molteplici. Gli uomini ne leggevano i presagi nel corso turbato degli astri, nei prodigi, nelle fantasime, di cui, dopo tanti anni, il cielo e la terra tornavano a ripopolarsi. Ma i presagi più veridici erano nelle cose. Tutto quello che l’indulgenza colpevole e la non meno colpevole e prepotente megalomania di quell’efebo spensierato, camuffato da imperatore, avevano potuto; tutta la sua inettitudine, e la sua non meno grande deficienza di misura e di opportunità rivelavano adesso a chiare note le loro fatali conseguenze.

Scarica gratis: Un semestre d’impero repubblicano di Corrado Barbagallo.