Mantenendo il suo stile pulito, ma chiaramente più maturo, in questo racconto il Fugassa pone in evidenza i pregi della virtù dietro un chiaro racconto simbolico. Racconta la storia di tre giovani sorelle a cui il padre, prima di un lungo viaggio, fece un regalo da preservare fino al suo ritorno in modo da verificare la loro saggezza.
Sinossi a cura di Raffaele Fantazzini
Dall’incipit del libro:
Mesti quella mattina avevano le tre sorelle i visetti, che così apparivano anche più perlati e fini del solito. Il loro padre doveva partire, per un viaggio lungo. E la mamma non c’era più, adesso: la mamma che quando il babbo, come stavolta, partiva, prendeva lei tranquillamente il governo della famiglia e lui allora non si dava pensiero di nulla, chè più fermo e a un tempo più dolce governo non poteva egli certo desiderare in vece del suo; per cui ogni cosa, in casa e della casa, sarebbe andata avanti benissimo, come se sempre il suo occhio di padrone fosse lì aperto e pronto e severo a vigilare. La mamma non c’era più; il babbo partiva; per un bel pezzo le fanciulle sarebbero rimaste sole, senz’altra compagnia che d’una vecchia serva, nella casa appartata, alta e scura come un maniero, all’ombra dei grandi alberi carichi d’anni, dalle cortecce travagliate di chiazze e catorzoli ch’erano proprio come sui volti umani i segni miserevoli dell’età.
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