Tag: Luigi Pirandello
Un antico muro scrostato — ma sí, lo vedo bene. E forse fu rosso cent'anni fa. Sferzato dalle pioggie alte invernali, argine ai polveroni turbinosi di tramontana, s'è fatto terroso, con appena una velatura sporca, tra le crepe…
Sapevamo che Perazzetti, dopo avere sposato quella donna dal cane, non tanto per ridere, quanto per guardarsi dal pericolo di prender moglie sul serio, s'era dato da un pezzo, per non so quale connessione, allo studio della filosofia.
Appena i zolfatari venivan sú dal fondo della «buca» col fiato ai denti e le ossa rotte dalla fatica, la prima cosa che cercavano con gli occhi era quel verde là della collina lontana, che chiudeva a ponente l'ampia vallata.
— Perbacco!
E, rimettendomi il cappello, mi voltai a guardare la bella sposina tra il fidanzato e la vecchia madre.
Con la valigia in mano, mi lanciai, gridando, sul treno che già si scrollava per partire: potei a stento afferrarmi a un vagone di seconda classe e…
Certe notizie sopravvengono cosí inattese che si resta lí per lí sbalorditi, e dallo sbalordimento pare non si trovi piú modo a uscire se non ricorrendo a una delle frasi piú fruste o delle considerazioni piú ovvie.
— Un morto, che pure è morto, caro mio, vuole anche lui la sua casa. E se è un morto per bene, bella la vuole; e ha ragione!
Cento cinquanta camere, in tre piani, nel punto piú popoloso della città. Tre ordini di finestre tutte uguali, le ringhierine ai davanzali, le vetrate e le persiane grigie, chiuse, aperte, semiaperte, accostate.
No, no, come rassegnarmi? E perché? Se avessi qualche dovere verso altri, forse sí. Ma non ne ho! E allora perché?
Stammi a sentire. Tu non puoi darmi torto. Nessuno, ragionando cosí in astratto, può darmi torto. Quello che sento io, senti anche tu, e sentono tutti.