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Eravi una volta un mercante il quale possedeva grandi ricchezze. Un giorno, che un affare importante lo chiamava molto lungi dal luogo ove soggiornava, salì a cavallo e partì con una valigia in cui vi aveva riposta una piccola provvisione di biscotto e di datteri.
C’era una volta un sarto, che aveva tre figliuole, una più bella dell’altra. Sua moglie era morta da un pezzo, e lui si stillava il cervello per riuscire a maritarle…
Un ricchissimo mercante aveva il dono d’intendere il linguaggio degli animali, ma con questa condizione ch’egli non poteva a chi si fosse spiegarlo, senza esporsi al pericolo di perder la vita.
In principio del tempo, il Leopardo viveva in un luogo chiamato l’Alto Veldt. Notare che non era il basso Veldt o il boscoso Veldt o l’agro Veldt, ma l’alto Veldt, assolutamente nudo, rovente e lucente, dove non c’eran che sabbia e rocce color di sabbia e unicamente ciuffi di erba gialliccia color di sabbia.
C‘era una volta una fornaia, che aveva una figliuola nera come un tizzone e brutta più del peccato mortale. Campavan la vita infornando il pane della gente, e Tizzoncino, come la chiamavano, era attorno da mattina a sera…
C’era una volta un conte che aveva un bellissimo castello. Egli incuteva terrore a tutti. Ognuno gl’invidiava il suo valore in guerra, i suoi feudi e le sue ricchezze, ma nessuno lo amava, neppure la moglie che aveva scelta fra le fanciulle più nobili e belle del regno…
C’era una volta un Re, molto ricco di quattrini e di terre: la sua moglie morì, ed egli ne fu inconsolabile. Per otto giorni intieri si chiuse in un piccolo salottino, dove picchiava il capo nel muro, tanto era il dolore che gli straziava l’anima; per paura che finisse coll’ammazzarsi, furono accomodate delle materasse fra il muro e i parati della stanza.
C’era una volta la figlia di un Re, la quale era tanto bella, che in tutto il mondo non si dava l’eguale; e per cagione di questa sua grande bellezza, la chiamavano la Bella dai capelli d’oro, perché i suoi capelli erano più fini dell’oro, e biondi e pettinati a meraviglia le scendevano giù fino ai piedi.
C’era una volta un Re e una Regina che non avevan figliuoli e pregavano i santi, giorno e notte, per ottenerne almeno uno. Intanto consultavano anche i dottori di Corte.