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Gli uomini e le ragazze — cominciata la mietitura — prestavan opera fuori del fondo, e le donne erano andate tutte e tre al fiume, a risciacquare il bucato, perchè nel rio vicino mancava l’acqua. A guardia della stalla avrebbe dovuto rimanere il garzone; e a servire il vecchio, se lo chiamasse.
Nell’antico paese di Ottàna vivevano sette fratelli, – tre bruni, tre biondi e uno albino – e tutti sette andavano così d’accordo che erano l’invidia dei vicini e persino dei loro stessi parenti. Allora uno di questi, più invidioso degli altri, invitò a caccia un uomo ritenuto nemico dei sette fratelli…
La maggior piena era passata: ora la fiumana, contenuta nella parte più bassa, scorreva rapida, ma a piccole onde lievi lievi che s’inseguivano riscintillando.
— Mulattiere! Al vicino, che gli chiedeva del suo servizio, rispose con l’impeto d’una coscienza aperta a tutti i doveri e a tutti i pericoli della carica.
Si; è vero! – son nervosissimo, spaventevolmente nervoso – e lo sono stato sempre; ma perchè volete pretendere ch'io sia pazzo?
Avevo sopportato del mio meglio le mille ingiustizie di Fortunato; ma quando poi arrivò all'insulto, giurai di vendicarmi.
Vi ricordate di Milocca, beato paese, dove non c'è pericolo che la civiltà debba un giorno o l'altro arrivare, guardato com'è dai suoi sapientissimi amministratori? Prevedono costoro, dai continui progressi della scienza, nuove e sempre maggiori scoperte, e lasciano intanto Milocca senz'acqua e senza strade e senza luce. Vi ricordate?
Cera una volta un gentiluomo il quale in seconde nozze si pigliò una moglie che la più superba non s'era mai vista. Aveva costei due figlie che in tutto e per tutto la somigliavano. Dal canto suo, il marito aveva una ragazza, ma così dolce e buona che non si può dire: doveva queste qualità alla mamma, che era stata la più brava donna di questo mondo.
C'era una volta una regina, la quale mise al mondo un figlio, così brutto e mal fatto che si stentò un pezzo a crederlo un essere umano. Una Fata, presente alla nascita, assicurò nondimeno che il bambino sarebbe stato amabile lo stesso, visto che avrebbe avuto molto spirito; soggiunse anzi che in virtù del dono da lei fattole, egli avrebbe potuto comunicare tutto il proprio spirito alla persona che avesse amato.