Soldati e neuropsichiatria nell’Italia della Grande guerra
Controllo militare e pratiche assistenziali a confronto (1915-1918)
Firenze University Press, Firenze 2020
pp. 223
Series: Premio Tesi di Dottorato
ISSN 2612-8039 (print) – € 12,90
ISSN 2612-8020 (online)

Presentazione: Sullo sfondo di una riflessione critica dei concetti psichiatrici di organicismo e predisposizione alle malattie mentali, la ricerca indaga il rapporto tra psichiatria e Grande Guerra da un’ottica che considera la complessità sia degli orientamenti assunti dagli alienisti italiani sulle patologie belliche che delle pratiche sanitarie attuate nei confronti dei soldati. Lo studio evidenzia il confronto/scontro tra due approcci totalmente diversi costretti a convivere durante il conflitto: quello proprio della psichiatria militare e quello caratteristico invece dei manicomi civili. Le due prospettive non erano sempre nettamente separate, ma è possibile rilevare una tensione costante tra i doveri verso lo sforzo bellico e l’etica professionale dettata dalla disciplina neuropsichiatrica.

Marco Romano laureatosi presso l’Università di Napoli “Federico II”, dal 2015 al 2018 ha svolto un dottorato di ricerca in Studi Storici presso le Università di Firenze e Siena. I suoi interessi di ricerca spaziano dalla storia sociale della Prima guerra mondiale al fenomeno delle migrazioni di intellettuali e accademici italiani durante il governo fascista. Attualmente collabora alla creazione del database presente nel sito Internet Intellettuali in fuga dall’Italia fascista. Migranti, esuli e rifugiati per motivi politici e razziali.

Il volume è liberamente scaricabile in pdf al link:
https://fupress.com/catalogo/soldati-e-neuropsichiatria-nell-italia-della-grande-guerra/4381