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A Monica Quanti, ispettore della squadra omicidi con specializzazione in criminologia, hanno appena assegnato un nuovo caso: Linda Donati, tredici anni, è stata ritrovata strangolata sul sedile dell’auto di suo padre, insieme allo zaino di scuola e al portafoglio. Esclusa la rapina, non resta che l’omicidio a sfondo sessuale; e i fatti puntano il dito contro il genitore, dato che c’è il suo liquido seminale sul cadavere. Sembra una situazione da manuale, un fascicolo da chiudere in poche ore. Eppure è proprio il manuale a far credere all’ispettore che le cose possano essere diverse da come appaiono: di rado i padri uccidono le figlie, le statistiche parlano chiaro. E ben presto le indagini cominciano a darle ragione: questo delitto sembra collegato ad altri degli ultimi anni, tutti molto simili fra loro…
Un giallo imprevedibile ricco di colpi di scena questo di Patrizia Calamia, autrice che ha già al suo attivo diversi romanzi. Difficile per una donna affermarsi nel proprio lavoro; soprattutto se è svolto tra colleghi che si sentono al di sopra della psicologia, per i quali contano solo i fatti e che non hanno nessun interesse a capire il criminale, ma solo ad arrestarlo. Sullo sfondo le questioni attuali e aperte del femminicidio e dell’integrazione culturale (molti omicidi domestici avvengono contro donne che rifiutano l’imposizione della tradizione, come nel caso del velo o dei matrimoni combinati). E una serie di delitti troppo perfetti per esserlo davvero.
Patrizia Calamia, Sola nell’auto, Bertoni editore, 2018. Collana IRA a cura di Leonardo Di Lascia.