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(voce di SopraPensiero)
Bello. Senza mezzi termini. Dall’horror metropolitano alla fantascienza distopica, il romano Daniele Titta compila una raccolta di racconti varia ma non eterogenea, che richiama certamente Lovecraft – come è stato giustamente scritto – ma che non di meno fa pensare a certi brevi di Bruce Sterling. L’orrore più orrido è dietro l’angolo e puoi cascarci dentro da un momento all’altro, sembra voler ricordare, ritmicamente, l’autore – nel mezzo di visioni che catturano per la vividità e l’armonia (ma si può usare questa parola per qualcosa di tremendo?) delle descrizioni – non importa quanto tu creda di essere al di sopra di certe cose, o perfino “normale”. Scanzonato e penetrante, Titta non indulge né all’austerità delle atmosfere classiche (e datate) né al prendersi troppo sul serio: i suoi racconti hanno quella giusta leggerezza che sola permette di gustarne l’impatto. Bravo.
D. Titta, Sempre meglio della realtà, ed. Casasirio, 2015.